È inutile discuterne, presentando per la prima volta in Italia le musiche del capodanno cinese, le Serate Musicali hanno dimostrato di essere sempre all'avanguardia nelle proposte da offrire ai loro abbonati. Giovedì, primo febbraio, la «China National Huaxia» diretta da Nai-Chung Kuan, farà il suo ingresso in Conservatorio, proponendo a noi milanesi, strumenti e melodie tradizionali. Il concerto comincerà con un brano a percussioni dal titolo: «Nuovo secolo. Anno del Dragone. Il Sole» di Kuan Nai-Chung, seguito da una melodia tradizionale con Qiu Ji come solista di guzheng, seguiranno «Sogni a Pechino», «Leggenda di un'eroina», «Lacrime sui fiori» per finire con una suite «Sulla Cina Nord Occidentale» di Tan Dun. In Cina, il capodanno, è basato sul calendario lunare e cade tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio e, per i cinesi, è la festa più importante dell'anno. I festeggiamenti durano parecchi giorni e si celebrano in modo solenne.
L'Orchestra formata interamente da cinesi invita affettuosamente il pubblico milanese ad ascoltare le loro musiche tratte dalla più pura e antica cultura musicale cinese. Durante in concerto aleggerà sicuramente una suggestione particolare data, oltre che dall'inusuale musica, anche dagli abiti tradizionali indossati dagli orchestrali. La musica cinese, specialmente quella folk riflette la storia della Cina. Secondo una antica leggenda del luogo la musica è sta inventata dagli dei per rendere più dolce la vita. Deità o no, la storia della musica cinese ha radici profonde e risale a non meno di settemila anni fa. Da sempre il popolo cinese ama la sua musica e ne ha fatto una vera forma di cultura.
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