Marta Bravi
I sette volti di Primo Carnera. Questa la filosofia espositiva della mostra che inaugura oggi al Palazzo della Ragione in piazza dei Mercanti. Una mostra per celebrare i 100 anni dalla nascita del «gigante buono» della boxe attraverso interviste, filmati, fotografie e documenti inediti che raccontano un mito, unicona dellItalia nel mondo negli anni 30. Ed è proprio per questo che lallestimento, molto scenografico e suggestivo, è organizzato in «set», sette stanze diverse per raccontare le diverse fasi della sua vita. «La figura del pugile in tutte le sue sfaccettature - come ha spiegato la curatrice Elena Fontanella - da campione dello sport a simbolo di una nazione». Proprio per questo motivo la mostra farà il giro del mondo: il 27 gennaio, infatti, lallestimento si sposterà a Roma, poi a Pordenone per approdare a New York e Toronto in occasione del Columbus Day.
«Primo Carnera è diventato un simbolo non solo di forza, ma anche di bontà - ha detto ieri lassessore Sgarbi presentando la mostra - Carnera ha contributo a trasformare la boxe da uno sport violento ad attività che innalza lo spirito delluomo. La dimensione poetica di Carnera spiega la sua grande popolarità. La C di Carnera significa anche grande Cuore e per questo il pugile ha affermato limmagine di unItalia che vince il male».
Il «gigante buono» (un metro e 99 di altezza per 125 kg di peso, scarpe 52, i suoi numeri) nasce a Sequals (Pordenone) il 25 ottobre 1906. Nel 1920 è in Francia dove si esibisce in un circo nelle vesti de «Il Terribile Jean». Il 1928 è il suo anno fortunato: Leon See lo nota e decide di farne un vero pugile. Nel giro di cinque anni è campione del mondo di boxe, categoria pesi massimi: il 29 giugno 1933 mette a tappeto Jack Sharkley. Un giorno che rimarrà per sempre negli annali della storia dello sport, e anche della storia dItalia, di quella Italia emigrata in America. «Il suo successo ebbe leffetto reale di elevare limmagine pubblica e il sentimento di sè di un popolo di emigranti incolti e emarginati. La sua vittoria individuale riscattò un destino collettivo» scrive Giordano Bruno Guerri. «È come se i cazzotti che sta imparando a dare sempre meglio, lui li dia a nome di tutti gli italiani che avevano fame e che sono andati a cercarsi il pane in giro per il mondo»: queste le parole di Gianpiero Mughini che si possono ascoltare alla mostra, insieme a quelle di Mike Bongiorno, di Enzo Biagi e di tutti quelli che lo incontrarono.
Carnera Palazzo della Ragione, piazza Mercanti, fino al 28 gennaio, (martedì e domenica h 9,30 - 19,30, giovedì 9,30-22,30)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.