Padova - Al volante di un autocarro ha girato per il Veneto portando materiale edile da un cantiere all’altro: è il primo giorno di lavoro come autotrasportatore di don Sante Sguotti, l’ex parroco di Monterosso (Padova) sospeso a divinis dopo essere diventato un ’casò per aver ammesso di essere innamorato di una donna. «È il primo giorno - dice don Sante, mentre sta portando del materiale edile in una discarica - e sono in prova per due settimane. L’impressione è buona. Sono sempre stato abituato a lavorare». L’ex parroco ricorda di non aver mai smesso di svolgere attività manuale, «anche più dura di questa», anche quando era a capo della comunità di Monterosso e cita la risistemazione della chiesa, con opere di scavo e muratura. Riguardo alla sua vicenda, don Sante ribadisce, sottolineando che è una sua supposizione, di attendersi prima o poi l’arrivo della scomunica. Nel frattempo vuole continuare a svolgere le sue mansioni di sacerdote, anche celebrando messa in case private, come del resto ha già fatto, riservate a pochissime persone.
«Il mio avvocato mi ha detto che posso farlo - spiega - Spero che non crei problemi a nessuno e finora non ho ricevuto indicazioni contrarie». Il suo legale ha nel frattempo presentato ricorso alla Congregazione del clero contro la sospensione a divinis: «di solito ci vogliono 2-3 anni per una decisione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.