Primo maggio, la lotta della serranda

Primo maggio, altro che festa. È il festival della rissa politica. Lo scontro è sulle serrande dei negozi, che per la sinistra radicale devono restare abbassate senza se e senza ma. Anche nelle località di villeggiatura. Il caso esplode a Imperia, ed è tutto interno alla sinistra. Il circolo sanremese di Rifondazione Comunista ha infatti invitato il sindaco Claudio Borea a non salire sul palco di piazza Colombo, giovedì, nell’ambito delle celebrazioni del Primo maggio, per aver autorizzato l’apertura degli esercizi commerciali proprio il giorno della festa dei lavoratori. «Riteniamo questa deroga del sindaco un vero e proprio attacco frontale alla festa simbolo dei lavoratori», tuonano i compagni.
Nessuna polemica invece tra i sostenitori del sindaco di Imperia Luigi Sappa, che ha firmato la stessa ordinanza per derogare alla regola sulle chiusure nei giorni festivi e concedere così ai negozianti l’opportunità di rendere un buon servizio a residenti e turisti. L’ordinanza anzi è stata firmata su proposta degli assessori al Commercio, Benedetto Adolfo e al Turismo, Marco Scajola. La risposta a questa scelta non si è fatta però attendere. E così ci hanno pensato i sindacati a proclamare uno sciopero dei dipendenti di negozi ed esercizi commerciali proprio nel giorno del Primo maggio.

Un tentativo di impedire comunque l’apertura, denunciato con sdegno da Davide Ghiglione, portavoce del Pdl. Una sfida che si gioca tutta tra Imperia e provincia. Con la sinistra radicale che riparte dalle ideologie più intransigenti.

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