Un primo maggio sul Tevere. A colpi di pagaia

Emiliano Leonardi

Un 1° maggio sul Tevere all’insegna delle pagaie, con la speranza che Giove Pluvio sia clemente con i canoisti. Perché il programma è davvero impegnativo. Si comincia con CanoaRoma, una minimaratona turistica e non competitiva di circa 12 chilometri che ha lo scopo di avvicinare i romani al loro fiume, di far conoscere ai turisti la capitale da un punto di vista insolito e di far esprimere al fiume storico della Città eterna le sue potenzialità di percorso sportivo e turistico. Si parte alle 9, l’arrivo è previsto per le 12: tre ore sono più che sufficienti per percorrere il tratto che parte a valle della diga di Castel Giubileo, lungo un tratto relativamente pulito, verde (con pioppi, salici e ontani), ricco di uccelli (aironi e cormorani incredibilmente abituati all’habitat urbano) e «canoisticamente» molto semplice da affrontare. Solo a Ponte Milvio si incontra un punto che ha alcune difficoltà che possono essere classificate di primo o secondo grado a seconda del livello del fiume. La manifestazione, organizzata dalla Federcanoa (Fick) con il patrocinio del Touring club italiano, con il supporto della Uisp (Unione italiana sport per tutti, Comitato di Roma) e con la pianificazione del Comitato organizzatore discesa internazionale del Tevere, si tiene in coincidenza con l’arrivo all’ombra del Cupolone della storica Discesa internazionale del Tevere in canoa, che festeggia quest’anno il 27° anno. La gara dura sette giorni (lo start è stato dato il 25 aprile a Città di Castello) ed è un mix di sport, cultura e natura attraverso l’Umbria e il Lazio. Tappe di 20 o 30 chilometri ognuna e opportunità di pernottare nelle strutture offerte dai comuni rivieraschi umbri e laziali, questo il «tran tran» quotidiano. Con l’assistenza in acqua di canoisti esperti al fine di evitare ogni tipo di impasse. L’ultima frazione, dalla diga di Castel Giubileo a Ponte Milvio (lo stesso tratto di CanoaRoma), attraversa un tratto urbano, che pur non sfuggendo all’inquinamento, resta sotto il punto di vista dell’osservazione del paesaggio tra i più belli di tutto il percorso.

Sipario sull’importanza della discesa del fiume che parte dal monte Fumaiolo: rappresenta un’alternativa sperimentata all’uso corrente del tempo libero praticata in armonia con l’ambiente e che tocca con mano la sintesi dei suoi problemi. Un’alternativa che favorisce la conoscenza del grandioso patrimonio di beni culturali e ambientali che offre il percorso del fiume Tevere.

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