Gian Battista Bozzo
da Roma
Un mese fa, prima della Finanziaria, lindice di fiducia dei consumatori italiani aveva toccato il massimo degli ultimi quattro anni. Un mese dopo, a Finanziaria varata - anche se sul fronte delle misure più importanti regna ancora la massima incertezza - il morale scende sotto i tacchi: lindice di fiducia di ottobre elaborato dallIsae cala infatti, repentinamente, di un punto e mezzo (da 110,1 a 108,6). Il legame tra la Finanziaria e il calo della fiducia dei consumatori è lampante. In particolare, cè maggiore pessimismo sulla possibilità di risparmiare nei prossimi mesi, a causa di un bilancio familiare più difficile da far quadrare. «Il dato più significativo dellindagine - spiega una fonte dellIsae allagenzia Reuters - è proprio quello della capacità di risparmio, probabilmente legato allo spavento per le tasse».
Lindice di fiducia, che lIstituto di analisi economica rileva ogni mese su un campione di duemila famiglie, è peggiorato sia riguardo il quadro economico generale, sia sulla situazione personale degli intervistati. I due indici scendono rispettivamente da 100,1 a 97 punti, e da 115,6 a 113 punti. Si deteriorano le aspettative sullandamento delleconomia in generale e, soprattutto, sulla possibilità di futuri risparmi a livello familiare. Non ci sono grandi differenze territoriali: il pessimismo è ugualmente diffuso al Nord, al Centro e un po di più nel Mezzogiorno.
Il sondaggio non evidenzia timori particolari né sul fronte delloccupazione, né su quello dellinflazione. «Limpatto maggiore - spiega leconomista Matteo Radaelli, della Rasbank - è legato allincertezza che circonda la manovra 2007 e alla percezione che il governo stia aumentando le tasse». Secondo Anna Grimaldi, economista a Banca Intesa, «il calo dellindice sul clima economico generale può significare un giudizio generalmente scettico sulla legge finanziaria». Leconomista aggiunge che frequenti modifiche al quadro fiscale «hanno di per sé un impatto perverso sulle percezioni dei consumatori».
Si sta dunque verificando leffetto diametralmente opposto a quello ipotizzato da Romano Prodi. Anziché instaurare maggior fiducia fra i cittadini, la manovra 2007 sta generando sconcerto e pessimismo diffusi. Qualcuno ricorda lo slogan governativo secondo il quale «con la Finanziaria il 90 per cento degli italiani pagherà meno tasse». Ebbene, accade che la maggioranza dei contribuenti ha limpressione che, al contrario, pagherà di più.
Fonti dellIsae ammettono che è possibile attribuire alla finanziaria il calo dellindice di fiducia di ottobre, e il dato più significativo - la possibilità di risparmio nei prossimi mesi - è certamente legato ai timori diffusi di un incremento delle tasse. Secondo il 44% degli intervistati, leconomia peggiorerà nei prossimi dodici mesi: è il dato peggiore dallottobre del 2005. La previsione sul risparmio scende ai minimi dallaprile scorso. Non manca, inoltre, una certa apprensione per laumento dei tassi dinteresse da parte della Banca centrale europea. Molte famiglie si sono indebitate con i mutui casa, che stanno diventando via via più onerosi.
Lintervista dellIsae si è svolta fra il 2 e il 13 ottobre. Date in cui limpatto della manovra sulle tasche degli italiani era ancora fumoso e scarsamente percepibile.
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