Alessandro Pittin vola. E plana, per la prima volta sul gradino più alto. Dopo il bronzo olimpico di Vancouver e sette podi, di cui quattro in questo inizio di stagione, l'atleta friulano arriva ad assaporare il gusto dell'oro. Il primo per lui e per l'Italia della combinata nordica per di più sulla neve francese di Chaux Neuve, patria del fortissimo Jason Lamy Chappuis. Non bastava vincere a casa del "nemico": a completare la gioia azzurra anche il quarto posto di Lukas Runggaldier. Pittin, 21 anni e tanta timidezza, per una volta tralascia la sua proverbiale pacatezza ed esplode: «Che goduria battere un grande campione proprio sulla sua pista di casa».
Il primo sigillo è costruito proprio nel vento di un'ottima prova nel salto chiusa al tredicesimo posto, «senza scaramanzie», confessa lui e con un gap di 23" finalmente alla portata per una rimonta. Un volo che gli ha facilitato l'opera al momento di infilare gli sci stretti per la 10 km di fondo. In un solo giro l'atleta delle Fiamme Gialle ha raggiunto la testa del gruppo aspettando il momento migliore per un allungo irresistibile. «Ho lasciato sfogare gli avversari e, giunti allo strappo conclusivo, ho dato il massimo». Potenza del metodo "Gundersen" in salsa tricolore, Chappuis si è dovuto accontentare del terzo posto davanti al tedesco Fabian Riessle.
La vittoria di ieri proietta Pittin al terzo posto in classifica generale dietro a Chappuis e al giapponese Akito Watabe. «É presto per guardare la classifica», si schernisce Pittin. Ora arrivano i trampolini grandi che il friulano deve ancora digerire. L'entusiasmo fa volare il team azzurro ben oltre la quota del trampolino HS117.
Dopo il podio storico in staffetta lo scorso dicembre, ora una vittoria. La storia continua e va presa al volo.
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