Milano

Il primo volo con un drone per il trasporto di sangue

Test con materiale pericoloso. È l'inizio di un servizio che presto sarà la normalità

Il primo volo con un drone per il trasporto di sangue

È solo l'inizio, di un futuro che è più presente di quanto si pensi. Per la prima volta in Italia, ieri sono stati trasportati campioni di sangue ancora da analizzare con un drone. Un «servizio», solo uno dei tanti che ben presto potrebbero essere la normalità. Ieri, D-Flight, società del Gruppo Enav e partecipata da Leonardo e Telespazio, che eroga i servizi per la gestione del traffico dei droni, ed Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, hanno eseguito, con un drone appositamente equipaggiato, alcuni voli per il trasferimento di campioni di sangue non testato (dangerous good) prelevato presso i centri di Opera e Rozzano della società Cerba HealthCare Italia, importante player della diagnostica e delle analisi cliniche.

La particolarità non è soltanto quella del «servizio» svolto da un drone ma anche che i voli si sono svolti in modalità Bvlos (Beyond Visual Line Of Sight), senza cioè il contatto visivo del pilota con il drone. Il velivolo, decollato e atterrato in un'area recintata controllata (3x3 metri) è un esarotore con paracadute balistico, doppio canale di comunicazione e sistema di terminazione del volo verificato da EASA, che con il suo carico pesava 25 chili. «Siamo entusiasti dell'esito positivo dei test - spiega Michele De Chirico, Chief Operation Officer di Cerba HealthCare Italia - il trasporto di materiali annoverati tra quelli pericolosi dimostra la possibilità di avvicinare il paziente ad un servizio tempestivo e capillare».

L'aspetto innovativo del progetto è «la possibilità di unire un Servizio Sanitario di prossimità facilmente raggiungibile dal paziente, alla qualità clinica garantita dall'esecuzione delle analisi presso una grande piattaforma di laboratorio - ha aggiunto - Si tratta di accorciare i tempi tra l'esecuzione del prelievo e l'esito delle analisi, ma anche di migliorare l'assistenza ai pazienti in ambiti più remoti e meno facilmente raggiungibili con i mezzi di logistica tradizionali».

«Oggi siamo di fronte a un concreto esempio di Innovative Air Mobility in Italia - afferma Maurizio Paggetti, Chief Operating Officer di Enav e amministratore delegato di D-Flight -. Si tratta di un ulteriore passo avanti per la realizzazione dello U-Space in Italia, lo spazio aereo dedicato ai droni.

Continuiamo a lavorare con ENAC sull'armonizzazione dei sistemi cercando di ottimizzare l'infrastruttura spazio aereo grazie a tecnologie e procedure all'avanguardia».

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