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Il principe gaffeur del Liechtenstein fa arrabbiare gli ebrei

Hans Adam, in cerca di buona stampa dopo che la Germania ha accusato il suo Paese di incoraggiare l'evasione fiscale, dice che il segreto bancario «ha salvato tante vite»

Il Consiglio generale degli ebrei di Germania ha accusato il principe del Liechtenstein Hans-Adam II di essersi preso gioco dell'Olocausto affermando che il segreto bancario aveva aiutato molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Il principe ha detto in un'intervista al quotidiano del suo Paese «Liechtensteiner Volksblatt» che «il Liechtenstein e la Svizzera salvarono la vita molta gente, soprattutto ebrei» grazie alle leggi sul segreto bancario. Hans-Adam, 64 anni, ha aggiunto che la Germania dovrebbe «riflettere sul proprio passato» prima di attaccare il Liechtenstein e altri Paesi per le loro politiche bancarie, che Berlino sostiene alimentino l'evasione fiscale. Il Consiglio generali degli ebrei tedeschi ha criticato aspramente queste affermazioni, definendole una mistificazione della verità storica. «È un tentativo di usare l'Olocausto per difendere il principe dai suoi errori personali», ha detto il segretario generale Stephan Kramer.
Durante la Seconda guerra mondiale il Liechtenstein rimase neutrale. Il padre di Hans-Adam divenne il primo monarca del minuscolo principato (161 chilometri quadrati e meno di trentamila abitanti) a stabilire permanentemente la sua residenza nel Liechtenstein quando i nazisti annessero l'Austria al Reich tedesco nel 1938. Il principe Hans-Adam ha detto nell'intervista che negli anni del nazismo le famiglie ebree avevano avuto la possibilità di pagare per la propria libertà grazie al denaro tenuto segretamente nelle banche del Principato e in quelle svizzere. «Succedeva lo stesso nei Paesi comunisti - ha detto -. Il segreto bancario salvò molte vite e continua a farlo».
Hans-Adam notoriamente non ha molti peli sulla lingua quando parla della Germania.

L'anno scorso, nel pieno di una crisi diplomatica con Berlino provocata dalla questione delle leggi bancarie del Principato, definì la Germania «il Quarto Reich».

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