La principessa giapponese ultrà azzurra

«Tifo per la vostra nazionale di calcio e adoro Roma, Venezia e Firenze»

da Tokyo

C'è un feeling segreto, un'intesa sentimentale tutta particolare fra l'Italia e la principessa giapponese che per la prima volta ne ha parlato alla stampa rivelando di non avere esitato, la scorsa estate, a fare diverse alzate antelucane pur di seguire in tv la trionfale marcia degli azzurri ai mondiali di Germania. Sua altezza Hisako Takamado vive nel mondo etereo delle residenze imperiali che al centro di Tokyo custodiscono la dinastia più antica e riservata del pianeta. Figlia di un dirigente economico delle industrie Mitsui, a Tokyo frequentava la scuola cattolica del Sacro Cuore e a 13 anni, nel 1966, fece un soggiorno in Europa con un viaggio a Roma. «Fu il mio primo viaggio senza i genitori e ne rimasi abbagliata», racconta, descrivendo i colori dei lungotevere e un'imponente cerimonia a San Pietro, durante la quale la sua scolaresca venne a trovarsi nelle prime file a poca distanza da papa Paolo sesto. «Ne ebbi un'impressione straordinaria - rammenta -: mi piaceva tanto quella gente entusiasta attorno a me e mi sembrava di poter facilmente parlare e capirmi con tutti loro». Per questo poi, al liceo, la principessa scelse come prima lingua facoltativa l'italiano, che però dovette in seguito abbandonare per il francese, quando motivi di lavoro del padre obbligarono la famiglia a trasferirsi a Parigi.

In seguito la principessa è tornata parecchie volte in Italia, visitando anche Firenze e Venezia: «È lì che ho scoperto cosa fosse realmente un'opera d'arte - spiega -: l'Italia mi ha fatto aprire gli occhi sul mondo ed è uno dei Paesi che volevo proprio mostrare a mio marito. Fui felicissima quando avemmo occasione di andarci insieme per una visita ufficiale nel 1995». Nessuna meraviglia dunque che anche nel calcio sia una sostenitrice dell'Italia.

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