da Milano
Le associazioni dei consumatori hanno difeso da subito il decreto sulle liberalizzazioni. «Sia chiaro: non è una rivoluzione, ma ha dato un bel segnale togliendo privilegi indifendibili - spiega Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo -. E ai tassisti è andata meglio che agli altri».
Le proteste sono ingiustificate?
«Per prima cosa sono fuori legge, a parte quella proclamata per l11 luglio. Le nuove licenze, poi, andranno a chi già ne possiede una. La cosa sarà a impatto zero sui consumatori».
Le tariffe diminuiranno?
«Non nel breve periodo. Avremo più taxi in strada e quindi un servizio migliore. E cè unaltra cosa che ci preoccupa: il decreto dà degli strumenti ai Comuni, bisogna vedere se avranno la forza di usarli, sfidando i blocchi dei conducenti».
I tassisti dicono: con più licenze in giro scenderà il loro prezzo, cè chi ha fatto un mutuo per comprarla...
«È successo lo stesso con le licenze del commercio. Dopo la liberalizzazione si è trovato un modo per evitare che chi laveva comprata a peso doro non ci rimettesse».
I conducenti temono che il governo voglia far entrare grandi gruppi nel settore.
«È uno scenario lontano. Magari succedesse...»
Le corse costerebbero meno?
«Oggi abbiamo tanti singoli imprenditori, dai ricavi di un taxi dipende la vita di una famiglia. Portare un po di organizzazione industriale nel settore potrebbe avere effetti positivi, anche sulle tariffe. Ma non succederà a breve».
Il governo, obiettano molti, se lè presa solo con i «pesci piccoli»...
«Non è vero, il decreto tocca anche banche e assicurazioni. Capisco la rabbia del farmacista che da un giorno allaltro trova laspirina in vendita al supermercato. Non i blocchi selvaggi dei tassisti: le misure potevano essere più incisive».
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