RomaDenis Verdini, coordinatore del Pdl, parliamo dello scricchiolio nel partito?
«Ma quale scricchiolio? Meglio di così... Certo, citando Morandi-Ruggeri-Tozzi, Si può fare di più ma questo deve valere per tutti, compreso chi critica. E poi cosa dovevamo fare? Invadere lAustria?».
Alle amministrative è stato un trionfo ma alle Europee no.
«Se paragonato al 45% è basso, ma non abbiamo perso voti: abbiamo 4 eurodeputati in più e nelle 5 circoscrizioni il Pdl è il primo partito».
La maledetta asticella: errore tattico parlare del 45%?
«Macché, crediamo davvero che nel Paese questa sia la nostra forza».
Meglio tacere?
«Ma nooo. La politica è fatta anche di questo: di previsioni, di aspettative».
I voti che mancano dove sono andati?
«Nellastensionismo. Le ragioni del passo indietro stanno nel fatto che le Europee, ovunque in Europa, sono poco sentite».
Ma il non voto colpisce tutti e il Carroccio cresce.
«Guardiamo i dati: la Lega avanza in percentuale ma non in termini numerici. E poi cè unaltra spiegazione».
Quale?
«Ha presentato liste dove di solito non era presente. Inoltre è cresciuta al centro ma non nel nord».
Ma il partito ha funzionato bene?
«Benissimo, non bene. Insieme abbiamo presentato e spinto 63 presidenti di Provincia, 194 comuni superiori ai 15mila abitanti e 30 comuni capoluogo».
Ma si dice che restino delle frizioni tra gli ex di An e gli ex di Fi. Vero?
«Non riguarda gli elettori che premiano il Pdl. Alle amministrative non abbiamo vinto ma trionfato, anche nelle Regioni rosse».
Nessuna polemica interna?
«Forse qualche polemica cè ma riguarda solo qualche esponente della classe dirigente. Forse il desiderio di visibilità...».
Però qualcuno ha ammesso che alcune riflessioni vanno fatte.
«Facciamole: a soli 3 mesi dal congresso fondativo in 16 Regioni siamo il primo partito, incluse le rosse Marche e Umbria. Primi in Valle dAosta in virtù del patto con lUnion Valdôtaine. Secondo partito in Alto Adige, in Emilia e Toscana dove, comunque, la sinistra perde».
Nessun processo in vista al triumvirato?
«Non spetterebbe a me dirlo ma i coordinatori meriterebbero un premio. Poi, i processi si possono fare con le regole del giusto processo».
Qualcuno ha detto: «La macchina del partito avrebbe dovuto funzionare meglio quando è iniziata a volare la merda». Condivide?
«Latteggiamento di tutti, di fronte alla calunniosa e ignobile campagna scatenata contro il premier, è stato di massima solidarietà a Berlusconi. Senza se e senza ma».
Conclave in vista, vero?
«Penso sia corretto fare il punto della situazione non per recriminare ma per rilanciare il programma dopo un anno di successi».
Gli ex di An lamentano un Pdl a trazione leghista.
«Sicurezza e immigrazione sono problemi che riguardano tutti i cittadini compresi quelli di sinistra che difatti non premiano il Pd, cieco e sordo a questi temi».
In Sicilia però cè un pasticcio. Vero che Berlusconi se ne occuperà a breve?
«Lazione di Lombardo è stata sbagliata nella tempistica: folle aprire una crisi sotto elezioni. La soluzione migliore è un incontro tra Mpa e Pdl a livello nazionale».
La Lega strappa laccordo sul non impegno al referendum. Vi pesa?
«Berlusconi è premier, leader di partito ma anche leader di coalizione. Se ragionasse solo in termini di Pdl farebbe una forsennata campagna elettorale per il sì. Non lo fa perché è serio e pensa sempre alle alleanze».
Fini invece no. Lennesima ansia di smarcarsi?
«Questa volta no. Coerentemente con lazione di sostegno al referendum ha ribadito che voterà sì, ma senza spingere affinché il Pdl si impegni nella campagna elettorale».
Però su immigrazione, laicità...
«Altre volte Fini ha rimarcato delle differenze, sempre appianate dopo gli incontri con Berlusconi».
E i due non si parlano da un pezzo.
«Soltanto perché entrambi sono molto impegnati».
Qualcosa da cambiare nel partito?
«Proseguiamo così, i risultati ci sono.
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