La vicenda dellAffruntata di SantOnofrio, la rappresentazione religiosa sospesa dopo lintimidazione subita dal priore della confraternita che lorganizza per il no alla partecipazione a affiliati alle cosche, approda alla Procura antimafia di Catanzaro.
Per il momento il fascicolo è ancora nelle mani dei magistrati della Procura ordinaria di Vibo Valentia che hanno disposto i primi accertamenti, ma già oggi i pm della Dda potrebbero avere il primo incontro con gli investigatori per cominciare a occuparsi direttamente dellinchiesta. Una conferma, qualora ve ne fosse bisogno, che le indagini dei carabinieri di Vibo Valentia si sono indirizzate subito su una pista ben precisa per risalire agli autori dellintimidazione, la ndrangheta. Troppe le circostanze che spingono verso questa direzione.
Linteresse degli affiliati per le rappresentazioni religiose è noto. Farsi vedere per le strade del paese con in spalla le statue dei santi, per gli ndranghetisti è un modo di affermare il loro potere agli occhi della gente. E il no imposto dal priore della confraternita del Santissimo Rosario di SantOnofrio, Michele Virdò, dintesa col parroco don Franco Fragalà e su disposizione del vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, è stato vissuto come un affronto. Da qui, è lipotesi investigativa, i due colpi di pistola sparati contro il cancello dellabitazione di Virdò, alla vigilia di Pasqua, giorno dellAffruntata.
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