Processo breve, Alfano sbotta: "A rischio lo 0,2% dei processi"

Il Guardasigilli: "Se la norma sulla prescrizione breve passasse sarebbe a rischio solo lo 0,2% dei processi penali. Ogni anno invece si prescrive normalmente il 5% di questi procedimenti". La parola d'ordine dell'opposizione è fare ostruzionismo per logorare il parlamento e non far passare la prescrizione breve. Questa sera la Camera riunita in seduta notturna, domani sera il voto. Ma il Guardasigilli: "Inciderà in termini molto tenui sugli incensurati"

Processo breve, Alfano sbotta: 
"A rischio lo 0,2% dei processi"

Roma - Alfano ci mette una pietra sopra: nessun rischio amnistia nascosto dietro al processo breve. Solo strumentalizzazioni dell'opposizione. Se la norma sulla prescrizione breve passasse sarebbe a rischio solo lo 0,2% dei processi penali. Ogni anno invece si prescrive normalmente il 5% di questi procedimenti. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, fa così il bilancio dell’impatto che la norma ora all’esame della Camera potrebbe avere sull’ordinamento giudiziario. Secondo il guardasigilli ogni anno sono 170.000 i processi che si prescrivono normalmente.

Le prime votazioni L’Aula  ha approvato l’articolo 2 del ddl sulla prescrizione breve, composto in tutto da sei articoli. Sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione al testo con uno scarto che ha oscillato tra i dieci e i quindici voti. La maggioranza tuttavia non è mai andata oltre i 310 voti. Decisiva la presenza dei 13 Ministri in Aula. L’Assemblea di Montecitorio è passata ora all’esame degli emendamenti all’articolo 3.

Domani il voto La Camera andrà avanti ad esaminare la proposta di legge sul processo breve in seduta notturna dalle 21.30 alle 23.30 (dopo una sospensione di un’ora). Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha anche previsto il voto finale approssimativamente per le 20 di domani. Domani mattina i lavori riprenderanno alle 9.30 e si interromperanno alle 13.30. Alle 15 in aula è previsto il question time con i ministri, poi dalle 16 riprende l’esame del provvedimento fino alle dichiarazioni di voto e al voto finale: l’indicazione oraria delle 20 è approssimativa, non essendoci l’accordo delle opposizioni.

La stroncatura di Grasso "La dizione di processo breve è impropria". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, rispondendo ai giornalisti, a Firenze, sulla riforma in corso di discussione alla Camera. "È un modo per far morire il processo - ha precisato - piuttosto che per trovare le eventuali responsabilità di un colpevole o l’eventuale assoluzione di innocenti".

Ostruzionismo in Parlamento Un Vietnam parlamentare. Lo avevano promesso. E lo stanno mettendo in pratics, sia in Aula sia fuori da Montecitorio. Perché la parola d'ordine dell'opposizione è: ostruzionismo per logorare il parlamento e non far passare la prescrizione breve. Tanto che per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, quella che si prospetta sarà "una settimana incandescente" e, particolarmente oggi, sarà "una giornata difficile". Ma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, spiega che l’opposizione fa un "legittimo uso di modalità e argomenti ostruzionistici", ma questi hanno "poco a che fare nel merito" con le "questioni concrete che riguardano i processi italiani".

Il Pd protesta alla Camera contro il processo breve leggendo in aula gli articoli della Costituzione. Comincia Dario Franceschini con l’articolo 1, prosegue il segretario Pier Luigi Bersani con l’articolo 2, sui diritti inviolabili. Enrico Letta legge l’articolo della Carta relativo alla libera circolazione dei cittadini sul territorio nazionale. Rosy Bindi recita quello sulla pari dignità sociale e l’uguaglianza davanti alla legge. Massimo D’Alema legge l’articolo 87, che dice: "Il presidente della Repubblica è il capo dello Stato". Poi l’articolo 88: "Il presidente della Repubblica, sentiti i loro presidenti, può sciogliere le Camere". Il presidente del Copasir ha quindi commentato, suscitando il sorriso del presidente Fini e le proteste del centrodestra: "Più che una lettura, il mio è un auspicio".

Bersani: "Il Paese è in ostaggio" "Stanno tenendo in ostaggio il Paese", ha detto Pierluigi Bersani, in una pausa dei lavori d’aula, spiegando le iniziative del Pd di leggere tutti gli articoli della Costituzione nell’emiciclo. "Noi siamo il partito della Costituzione e vogliamo esserlo - ha continuato il leader piddì - oggi viene inferta una ferita molto seria all’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". "L’articolo 1 della Carta parla del lavoro, noi invece passiamo giorno e notte sul processo breve, mentre l’Italia ha problemi drammatici". "E' angosciante - si è sfogato Bersani - non possiamo andare avanti così, stanno prendendo in ostaggi il Paese".

Il Pdl fa quadrato sul ddl Ma quale vanificazione dei processi, quale amnistia. Non c’è alcun "pericolo" di questo genere, come lamentano i parlamentari dell’opposizione. Nessun bisogno dunque di introdurre deroghe scritte sulla prescrizione agli incensurati per reati come il disastro colposo ferroviario, nessun timore che muoiano i processi per corruzione in atti giudiziari concussione. Il Pdl fà quadrato attorno al processo breve e sceglie una strategia "porta a porta" per confermare le buone ragioni alla base della proposta ai deputati della maggioranza, oggi e domani, al giro di boa del voto d’Aula sugli articoli più contestati. Puntando innanzitutto sui tempi di prescrizione. Così, su proposta di Manlio Contento, viene assegnato all’ufficio legislativo del gruppo alla Camera il compito di stilare uno studio per paragonare la disciplina della prescrizione per gli incensurati così come prevista dalla ex Cirielli e come invece modificata dalle future nuove norme e lo "posta" nelle caselle di ogni singolo parlamentare per essere letto stamane. "Siamo in presenza di una norma diretta a dare attuazione all’articolo 111 secondo comma della Costituzione che prescrive norme legislative dirette ad assicurare la ragionevole durata del processo", si legge nel fascicolo presentato ai colleghi da Contento, avvocato penalista, esperto con grande ascolto nella maggioranza in materia di giustizia. Il processo breve così come è giunto in aula, dopo le modifiche del relatore, altro non è che "la presa di coscienza qai livelli più alti di responsabilità", i titolari dell’azione disciplinare, "di quello che è lo stato di avanzamento dei processi nei vari gradi di giudizio, affinchè possano essere prese le necessarie misure, anche organizzative, per correggere i ritardi eccessivi sulla tabella di marcia".

I numero dell'ufficio legislativo L’ufficio legislativo sottolinea che le nuove norme non si applicano ai processi già decisi in primo grado. Quindi, cifre alla mano fa vedere la differenza fra i tempi di prescrizione in caso di interruzione o sospensione nel sistema vigente e quelli del processo breve. Ad esempio (si parla di incensurati) si passa per il peculato da 12 anni e sei mesi a 11 anni e otto mesi. Per la corruzione in atti giudiziari, i cui tempi di prescrizione ordinari sono 8 anni, si va dagli attuali dieci anni ai 9 anni e 4 mesi, (restano invariati i tempi in caso di recidiva aggravata, reiterata e per i delinquenti abituali). Per l’omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione stradale e di quelle sulla prevenzione degli infortuni, attualmente i tempi di prescrizione in caso di interruzione o sospensione sono 17 anni e sei mesi, con il processo breve diverrebbero 16 anni e 4 mesi Per il disastro colposo di passa da 12 anni e sei mesi a 11 anni e 8 mesi. Per il disastro colposo ferroviario i tempi di prescrizione, sempre in caso di interruzione o sospensione, oggi sono pari a 25 anni che diventerebbero 23 anni e 4 mesi.

Le preoccupazioni di Letta Per Gianni Letta quella che si prospetta sarà "una settimana incandescente" e, particolarmente oggi, sarà "una giornata difficile". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio descrive con amarezza i lavori delle ultime ore in parlamento nel corso del suo saluto alla Badia di Cava in occasione delle celebrazioni per il millennio dalla sua costruzione.

Il sottosegretario ha infatti annunciato di dover abbandonare anzitempo le celebrazioni in onore di Sant’Alferio, fondatore della Abbazia, perché richiamato nella capitale dalle questioni politiche: "Alle nostre solite responsabilità, in questi giorni aggravate dalla guerra in Libia e dalla questione degli immigrati, si aggiungono queste giornate incerte, affannose e amare".

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