Un «processo» per un pugno di euro

«Per una lira», cantava Lucio Battisti. Per pochi euro, è invece la scelta del questore di Piacenza. La voglia di non finirla lì, tra uno spintone e le pronte scuse, tra un insulto e una pacca sulle spalle, non sarà certo roba da manette. Da così penale sì, ma tutto finirebbe comunque in una multa, neppure troppo salata. Se anche la magistratura ravvisasse gli stessi estremi di reato segnalati dal questore Piero Innocente a carico dei giocatori rossoblù, si tratterebbe di mettere mano al portafoglio. Neppure il codice penale riesce a essere duro, anche solo in linea teorica, per chi è protagonista di una rissa: l’articolo 588 stabilisce in 600mila lire (da convertire in euro con eventuali ritocchi) la pena da pagare. E ormai neppure più l’oltraggio a pubblico ufficiale è lo stesso di un tempo. Prima violando l’articolo 341 del codice si rischiava fino a due anni di carcere. Ora anche questo reato può essere «perdonato» dopo il pagamento di una multa.
Resterebbero le lesioni personali agli agenti. Ma visto che nessun poliziotto è finito al pronto soccorso con referti da paura, la «storia» potrebbe finire in tribunale solo per espressa denuncia dei diretti interessati.

Che, al contrario del loro superiore, avevano già risolto tutto con i loro «aggressori» direttamente allo stadio Garilli. A Sottil, per esempio, la «multa» è stata data seduta stante e subito pagata. La maglietta regalata all’agente era un più che evidente segno di pace. Ed è stato accettato.

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