Processo Ruby, l'ultima bufala della procura

La testimonianza a scoppio ritardato (8 mesi dopo i fatti) delle due ragazze piemontesi su una serata sfrenata ad Arcore non regge: raccontano di aver lasciato la festa sconvolte, ma poi hanno inviato sms affettuosi a Fede. E il loro avvocato è una senatrice dell’Idv...

Processo Ruby, l'ultima bufala della procura

Milano - Qualcosa non torna. Qualcosa non quadra nel rac­conto delle due ragazze, due di­ciottenni piemontesi, precipi­tate come meteoriti nell’in­chiesta milanese sul bunga bunga. E protagoniste involon­tarie, a sentire i loro racconti, di una notte choc ad Arcore. So­no gli stessi pm, Piero Forno e Antonio Sangermano, a farlo notare ad una delle due bellez­ze, Chiara Danese. «All’ufficio - le chiedono nel corso dell’in­terrogatorio l’11 aprile, ovvero lunedì scorso- risulta che in da­ta 23 agosto 2010, ovvero la not­t­e stessa dei fatti sin qui descrit­ti, lei abbia inviato un messag­gio sms ad Emilio Fede dal se­guente, testuale tenore: «Un bacio, Buonanotte!!». Strano. Strano che la ragazza, dopo aver seguito ingenuamente Emilio Fede a villa San Marti­no, e dopo aver vissuto ore di incubo dentro la cornice di un festino lussurioso con scene da Basso impero, abbia poi mandato un messaggino così affettuoso al direttore del Tg4 . Testo e contesto. Sono molte le anomalie di questa storia dai ritmi sincopati: prima len­tissimi, poi velocissimi. Il 22 agosto Chiara Danese e Am­bra Battilana entrano a villa San Martino. Ne escono schifa­te qualche ora dopo, ma taccio­no. Anzi, gli sms di Chiara sem­brano parlare un’altra lingua. Poi improvvisamente ad apri­le ecco l’accelerazione forsen­nata. Il 4 le due depositano una memoria acuminata in cui rie­vocano quelle ore in cui alla corte di Silvio Berlusconi e assi­curano di aver visto di tutto: palpeggiamenti, apprezza­menti volgari, balli sfrenati di ragazze seminude, anzi com­pletamente nude come Nicole Minetti, ammiccamenti, frusti­ni e altro ciarpame da sexy shop. L’11 aprile, a razzo, ven­gono interrogate alla procura di Milano. Il 13, solo 48 ore do­po, sono già la nuova rivelazio­n­e giudiziaria di questa stagio­ne: riempiono pagina 2 e 3 di uno sterminato articolo di Re­pubblica . Ormai, i verbali esco­no a tempo record. Anzi, in tempo reale. In coincidenza con il controverso voto sul pro­cesso breve. Ieri, la procura, davanti al di­lagare delle polemiche si affi­da ad un breve comunicato per fugare i dubbi espressi sot­to­forma di domande dagli stes­si pm nel corso delle deposizio­ni: Chiara e Ambra «sono im­portanti per chiarire il conte­sto ». Rieccoci al contesto. Che non è un reato, ma è quel che sarebbe accaduto ad Arcore. Racconta Chiara: «È in quel momento che la serata prende una direzione molto diversa da come l’ho immaginata. Le ragazze, visibilmente allegre, cominciano ad avvicinarsi al presidente, si fanno baciare i seni, lo toccano. È una specie di girotondo, le ragazze si di­menano di nuovo, lo toccano di nuovo, lo stesso fanno con Emilio Fede. Ad un certo pun­to il presidente, visibilmente contento, chiede: “Siete pron­te per il bunga bunga?”. Le ra­gazze, in coro urlano. “Siiii’”. Sono agitata, mi sento male». Chiara e Ambra se ne vanno distrutte. Umiliate. Dilaniate. Eppure sms e intercettazioni sembrano incrinare questa versione. Intercettazioni e sms che sono coerenti con il silen­zio tenuto fino a pochi a giorni fa. Strano, dunque, quel mes­saggio alle 3.31 di quella notte di agosto: «Un bacio. Buona­­notte!! » indirizzato ad Emilio Fede.Chiara,a verbale,se la ca­va così: «Io non ho assoluta­mente mandato questi sms. Che ha materialmente scritto ed inviato Daniele Salemi, usando il mio cellulare». Sì, perché ce n’è un se­condo di sms, anco­r­a più netto del pre­cedente: «Salve, di­rettore, sono Chia­ra, volevo ringra­ziarla per la fantasti­ca serata, se non le causa di­sturbo quando sarò a Salso­maggiore mi farà piacere sen­tirla ». Anche questo, ci spiega Chiara Danese, non è farina del suo sacco. L’ha scritto, l’avrebbe scritto, in macchina, mentre tornavano a casa, Da­niele. Daniele Salemi, l’agen­te, ventottenne, promotore fi­nanziario e «contatto» torine­se di Lele Mora. Daniele che a sua volta, intervistato dall’edi­zione torinese di Repubblica il 18 gennaio, quindi a scandalo già scoppiato, dice che è stato lui e non Fede a organizzare la cena ad Arcore e aggiunge che quella notte non c’è stato al­cun bunga bunga: «Assoluta­mente no. Siamo stati un paio d’ore e poi ce ne siamo anda­ti ». Nulla di nulla. Salemi men­te? «Nessuno - insiste lui - ha preso niente, né soldi né regali. Solo delle rose. Ma le pare che uno, anche se è molto ricco, faccia un regalo a una persona che vede per la prima volta?». Strano.L’11 settembre è Am­bra, in corsa per le selezioni di Miss Italia, a mandare un sms a Fede: «È un onore per me sa­pere che una persona come lei mi sostiene» E ancora: «È un piacere dopo essere uscita di qui ringraziarla di persona». Al­le 13 .56, dopo essere apparsa al Tg4, Ambra fa partire un ter­zo sms: «Servizio al tg... un ba­cio Ambra». Il giorno prima, conversando con il solito Da­niele Ambra - come annota la polizia giudiziaria- dice cha ha saputo di essere finita sul Tg4 , Daniele dice che dovrà ringra­ziare Emilio Fede e le suggeri­sce di scrivergli un sms dicen­do che Fede è per lei una perso­na speciale e che quando fini­rà Miss Italia lo vedrà a cena, magari tutti insieme». Ambra scrive e non s’indigna. L’indi­gnazione se la riserva per apri­le quando contatterà la procu­ra, altro dettaglio curioso, attra­verso la senatrice Patrizia Bu­gnano, deputato dell’Italia dei valori. E dirà che il clamore, le telefonate anonime, le insinua­zioni in rete le hanno rovinato la vita. E che è giunto il momen­to di dire tutto.

Fede annuncia querela per diffamazione e ca­lunnia, il premier si dice «di­sgustato ». I suoi avvocati, Pie­ro Longo e Niccolò Ghedini spendono qualche parola in più: «La genesi delle dichiara­zioni e i tempi appaiono davve­ro indicativi e ne dimostrano l’assoluta inconsistenza».

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