Politica

La procura indaga, Fini trema

I fatti portati alla luce dal Giornale sull’imbarazzan­te vicenda della casa di Montecarlo in cui risiede il «cognato» di Gianfranco Fi­ni sono ormai sotto gli occhi di tutti e permettono a chiun­que, nella loro solare eviden­za, di farsi una precisa opinio­ne di quanto è avvenuto. A quanto pare una certa idea se l’è fatta anche la Procura di Ro­ma, che ha aperto un’inchie­s­ta per verificare se in quel vor­ticoso giro di compravendite tra An e alcune società con se­de in un paradiso fiscale siano stati commessi i reati di truffa e appropriazione indebita.

E probabilmente i primi che i magistrati vorranno sentire saranno i tesorieri di An, che sui giornali forniscono una versione al giorno della strana cessione dell’immobile, ogni volta contraddicendo quella precedente e aggiungendo bu­gia a bugia, come anche oggi documentiamo.

Intanto la faccenda si com­plica: dalle pieghe del caso monegasco spunta un inopi­nato collegamento con una multinazionale del gioco d’az­zardo, di proprietà del figlio di un boss, con interessi anche in Italia e molto vicina ad alcu­ni uomini di An. Alla luce di tutto questo, per­sino alcuni dei giornali «ami­ci » del presidente della Came­ra, dal Fatto all’ Unità (roba da matti...), gli dicono che non può trincerarsi dietro le mi­nacce di querela e ha invece il dovere di spiegare perché quell’appartamento lasciato in eredità al partito sia stato venduto a un prezzo larga­mente inferiore a quello di mercato e perché l’utilizzato­re finale dell’immobile risulti essere il fratello della sua com­pagna Elisabetta Tulliani.

Il primo inquilino di Monte­citorio è in chiara difficoltà e noi del Giornale , che abbiamo sollevato il caso, siamo quasi mossi a compassione. Voglia­mo perciò semplificargli le co­se. Se replicare a tutte le do­mande che gli sono state rivol­te è per Fini troppo gravoso, ci accontentiamo della risposta a un solo quesito: chi c’è die­tro la società off-shore, creata appositamente 40 giorni pri­ma, che l’11 luglio 2008 acqui­stò da An per 300mila euro l’appartamento a Montecar­lo?

Vogliamo un nome. Perché nell’estate di due anni fa non è stata venduta una proprietà privata, ma un bene di tutti gli iscritti ad An. Ai quali, però non si vuol rivelare il perché e il percome dell’operazione. Bene, presidente Fini, dica lo­ro almeno chi è il beneficiario. Questo glielo deve.

Prima che lo sappiano dai magistrati.

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