Procura sconfessata, «Rasero è innocente»

(...) stabilita dalla Corte d'Assise e d’Appello, presidente Maria Rosaria D'Angelo, anche se con rito simile alla vecchia insufficienza di prove e dopo 5 ore di camera di consiglio. «Sono allibita» ha detto la mamma ex cocainomane e disoccupata, accusata di abbandono di minore aggravato dalla morte, indagata per omicidio in concorso, ma mai rinviata a giudizio dalla procura e, a differenza del compagno occasionale, scarcerata dopo poche settimane.
«Sono felice, ho vissuto due anni da incubo, perché stare in carcere da innocente è un vero incubo - ha detto il broker genovese - Ho sbagliato moralmente, è l'unica cosa che mi rimprovero. Ora voglio ricominciare a lavorare. Spero di rivedere al più presto i miei bimbi. Ho passato tutto il tempo senza darmi pace. Ho apprezzato moltissimo la presenza alle udienze della mia ex compagna Carolina perché lei è una vera madre». Per Rasero non sono stati soltanto i giudici e gli avvocati a comprendere fin dall'inizio quello che era chiaro fin dall'inizio: «Voglio ringraziare la polizia penitenziaria e gli agenti del secondo piano che hanno sempre capito di che processo si trattasse».
«La sentenza da alcuni può essere vista come un colpo di scena, ma soltanto da chi non era dentro alle carte processuali - ha spiegato il legale difensore Andrea Vernazza - l'esito non era affatto scontato perché il processo è stato delicatissimo. Per me non è stato un colpo di scena perché ho sempre creduto che le argomentazioni utilizzate fossero logiche, fondate e di buon senso. C'è un bimbo morto e una donna rimasta a piede libero. È un'anomalia. Alla luce della sentenza, è evidente la plausibilità della madre come omicida e l'inattendibilità di Rasero come assassino. Non penso che denunceremo il pm, né che faremo causa a Katerina Mathas». «È stato un calvario - ha aggiunto singhiozzando Pierina Cossu, madre del broker - un vero incubo. Sapevo che mio figlio era innocente. Non potrebbe mai fare del male a nessuno. Un grazie al coraggio e alla professionalità dei giudici e della presidente D'Angelo». Non è però escluso il ricorso in Cassazione. «Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza.

Poi si vedrà» hanno commentato il pg Luigi Cavedini Lenuzza e il pm Marco Airoldi. «Noi abbiamo esercitato l'azione penale - ha detto il procuratore capo facente funzioni Vincenzo Scolastico - convinti che ci fossero solidi elementi di accusa nei confronti di Rasero».

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