da Roma
Migliora il deficit del 2007, che scende all1,9 per cento del Pil. Ma il merito va quasi esclusivamente allaumento delle entrate. Nei dodici mesi passati, infatti, la pressione fiscale è cresciuta dell1,2% del Pil, passando dal 42,1% del 2006 al livello record del 43,3%. Nel 2005 era al 40,5%. Era dal 1997 che gli italiani non pagavano così tante tasse. Era lanno dellEurotassa.
I dati sullandamento dei conti pubblici vengono da Eurostat. Lorganismo di statistica europea, però, segnala che insieme al miglioramento del deficit, leconomia italiana nel 2007 è quella che è cresciuta meno, rispetto ai grandi Paesi di Eurolandia. Appena dell1,5%, contro l1,9% previsto. In compenso, in Germania il Pil è aumentato del 2,5%, in Francia dell1,9%.
Con i dati forniti ieri, poi, Eurostat rimodella la serie storica del disavanzo italiano. E abbatte di un punto di Pil il livello raggiunto nel 2006: non più al 4,4%, bensì al 3,4%. La scelta dipende dal fatto che a livello europeo hanno preferito non scaricare sui conti pubblici lintero onere della sentenza Ue sullindeducibilità dellIva per le auto di servizio. Ma solo il costo reale. Ne consegue che i prossimi esercizi, a cominciare dal dato del 2007 (che verrà probabilmente rivisto il 1° marzo del prossimo anno), registreranno oneri maggiori.
Una brutta notizia per i conti pubblici italiani. Come rilevano gli analisti di Moodys, il miglioramento del deficit 2007 è motivato dallandamento del Pil; e visto che per questanno lo stesso ministero dellEconomia si appresta a dimezzare la crescita prevista (dall1,5 dovrebbe scendere allo 0,6-0,8%), è previsto un appesantimento del disavanzo di almeno di 0,4 punti percentuali di Pil. Ne consegue che da un deficit 2007 all1,9%, quello di questanno dovrebbe passare dal 2,2 previsto al 2,6%.
Secondo Padoa-Schioppa, «il quadro delleconomia mondiale va peggiorando ed anche per lItalia si è aperta una fase delicata». Il governo, comunque, resta fiducioso sullandamento dei conti pubblici. «Finalmente lItalia è tra i Paesi sani che non hanno alcun rischio di deficit eccessivo», commenta Romano Prodi. Ed apprezzamento per i conti 2007 arrivano anche dalla Commissione europea.
I problemi, però, rischiano di arrivare questanno. Anziché ridursi di mezzo punto allanno, il deficit 2008 dovrebbe passare dall1,9% del 2007 al 2,6%, se non oltre. Eventualità che comunque si troverebbe a gestire il prossimo governo.
Secondo Padoa-Schioppa e Visco laumento della pressione fiscale è stata determinata in massima parte dal recupero di evasione fiscale.
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