Prodi: «I vincoli ambientali? Cogl...»

Il Professore confessa e ammette: «Il governo sarebbe caduto una decina di giorni dopo»

E arrivò il giorno in cui il Prof si scompose. Il tempo che attutisce i rancori e permette sguardi più obiettivi al passato è lo stesso che consente di squarciare i veli delle convenzioni. Ecco che così l’ambientalismo doc rappresentato da Pecoraro Scanio (a sinistra), l’ambientalismo che boicotta anche l’allungamento della scogliera di 50 metri, non è un «vincolo dogmatico» ma un «vincolo cogl...». Va giù duro il Romano Prodi (a destra) che si confessa a Bruno Vespa nel nuovo libro del giornalista «Viaggio in un’Italia diversa», in uscita venerdì per i tipi di Mondadori-Rai Eri.
L’incontro è di agosto, ma il dialogo è ad ampio spettro. Di quelli che le convenzioni proibiscono. E allora ecco cosa accadde quando il governo capitolò: «Sarebbe caduto lo stesso. Una settimana, dieci giorni dopo. Colpa della Finanziaria». Insomma, Romano ammette ciò che negò sempre quando assicurava che il suo governo sarebbe durato per l’intera legislatura.
Romano smascherato, insomma. Romano che ammette come gli ambientalisti abbiano puntato su un vincolismo dogmatico che ha bloccato tanti lavori per poi correggersi e usare un termine non proprio da Professore, non proprio da Prodi: «Cogl...». Ora si può.

Forse anche per questo, confessa l’ex premier, non avrebbe mai accettato alcun ruolo nel quale si fosse trovato a fare i conti con l’Italia, preferendo invece occuparsi di Africa. Avrebbe incontrato Veltroni. Vien da credere che si sono messi d’accordo e alla fine non c’è andato nessuno.

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