Politica

Prodi: «L’Italia ora gira». La Cdl: «Sì, a vuoto»

Il premier: «Taglieremo il costo del lavoro». Entrate record, pressing dei colleghi su Padoa-Schioppa per diminuire l’entità della manovra

da Roma

Ora andiamo in vacanza, «ne abbiamo bisogno e ce le siamo meritate». Romano Prodi saluta così gli italiani tramite dei giornalisti che affollano la sala stampa di Palazzo Chigi. E ne approfitta per fare un bilancio dell’attività di governo. «In ottanta giorni - parafrasa Julius Verne - non abbiamo fatto il giro del mondo, ma l’Italia ha ripreso a girare».
Immediate le reazioni dell’opposizione. Forza Italia con Antonio Leone risponde che «l'Italia sta girando. Ma a vuoto. Prodi e compagni in 80 giorni non sono riusciti a fare neanche il giro di Palazzo Chigi». Colorita la replica di Roberto Calderoli(Lega): «l’unica cosa che Prodi ha fatto girare sono le balle ai cittadini. Dopo 80 giorni di governo ci sono più immigrati, più tasse, più delinquenti in circolazione». Per Sandro Bondi (Forza Italia), invece, «Prodi ha una sfacciataggine degna della propaganda mussoliniana». Gianfranco Rotondi ridimensiona le frasi del presidente del Consiglio ad «una battuta estiva. L’Italia avrebbe bisogno di un governo serio e non di una tragicommedia». Non vede «ombre» sull’attività del governo il presidente del Consiglio che risponde a Silvio Berlusconi. «Non stiamo mettendo in piedi uno stato di Polizia - si difende il premier - stiamo solo rimettendo in piedi lo Stato. Liberismo non vuol dire essere liberi di fare quel che ci pare, questo si potrebbe chiamare anarco-liberismo. Liberismo vuol dire condividere e rispettare regole certe ed all’interno di esse muoversi liberamente».
Tolti i sassolini dalle scarpe, Prodi conferma «in modo solenne» la riduzione di cinque punti del cuneo fiscale. Una misura - spiega il premier - fondamentale per dare ossigeno all’economia del nostro Paese». Ed assicura che l’intervento di riduzione del carico fiscale sulle buste paga e sulle imprese troverà spazio nella legge finanziaria, insieme «a gran parte delle iniziative annunciate». Tommaso Padoa-Schioppa sapeva che il presidente del Consiglio sarebbe sceso in sala stampa a fare il bilancio dell’attività di governo. Ma forse non si attendeva una presa di posizione così esplicita. In pieno consiglio dei ministri il titolare dell’Economia aveva ricordato ai colleghi la necessità di rispettare gli impegni europei, e li aveva invitati al rigore di bilancio. Una presa di posizione soprattutto riferita a Linda Lanzillotta ed agli altri ministri che hanno messo gli occhi sul buon andamento delle entrate (fenomeno che dipende - dice la Lanzillotta - non certo dalle misure di Visco, ma da quelle di Tremonti: «diamo a Tremonti quel che è di Tremonti»). A preoccupare Padoa-Schioppa, però, è l’ipotesi avanzata dal ministro per gli Affari regionali nell’intervista al Riformista: alleggerire la legge finanziaria visto il buon andamento dell’economia. Dinamica che costringerà a cambiare (con la nota di variazione al Dpef) il quadro macroeconomico di riferimento sul quale è stata calcolata la manovra da 35 miliardi di euro. In altre parole, fa da battistrada a quella corrente di pensiero all’interno del governo che suggerisce di abbassare il deficit tendenziale per il 2007 così da ridurre l’ammontare della Finanziaria. Per il momento, Padoa-Schioppa tiene duro.

Ma da qui al 30 settembre è prevedibile che sarà più stringente.

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