Prodi si ostina a stangare quelli che pagano le tasse

La macchina di lusso che sfreccia davanti a voi in autostrada è probabilmente guidata da un fantasma. Secondo il dettaglio delle dichiarazioni dei redditi degli italiani del 2004, i contribuenti che dichiarano più di centomila euro sono meno di trecentomila, vale a dire lo 0,7% del totale. Si tratta della stessa probabilità che ha un bambino di essere autistico. Ma se vogliamo guardarla dal lato fortunato, beccare un «pieno» alla roulette al primo colpo è quattro volte più facile che fare parte di questa dorata élite. Peccato però che solo nel 2006 in Italia si siano vendute più di 2,3 milioni di auto nuove. Le auto nuove tedesche, quelle considerate «prestigiose», sono state più di 350mila, con un prezzo medio che si aggira sui 50mila euro.
Visco continua a far finta di non capire e propone come ricetta «l’aumento della tassazione sulle rendite» (un’ossessione, deve alzare qualche aliquota sennò sta male) perché «evidentemente la gente dichiara poco perché incassa tante cedole», senza dire che i percettori di cedole sono anche i pensionati o i previdenti pensionandi. La spiegazione in realtà la sanno anche i sassi ed è di una semplicità francescana: la gente evade, punto e basta. L’errore del governo è tutto qui: spinto dal furore redistributivo della sinistra radicale ha concentrato gli inasprimenti fiscali sui pochissimi che le tasse già le pagavano, facendoli (giustamente) indignare e non ottenendo alcunché come dimostra lo striminzito aumento del gettito fiscale dei primi mesi 2007, assai inferiore all’aumento fatto registrare nei primi mesi del 2006 quando Prodi e Visco ancora non si erano manifestati. Qualsiasi governo serio, in presenza di dati clamorosi come questi, ha tante scelte davanti, tutte possibili. Una sola è sicuramente sbagliata ed è proprio quella per cui il governo di centrosinistra ha optato: tassare ulteriormente chi non evade. Prodi queste cose le sa benissimo ma per compiacere la sinistra estrema evidentemente finge di non sapere. La poltrona prima di tutto.
Non ci sono solo le macchine nuove, basta scorrere il rapporto sul mercato immobiliare fatto da una società che il premier dovrebbe conoscere: Nomisma. Si legge di continui incrementi di volume delle compravendite di case in Italia, con un prezzo medio di transazione pari a circa 180mila euro. Dato che il reddito medio (lordo) dichiarato in Italia risulta essere di sedicimila euro non si è posto nessuno il problema di come faccia un reddito medio ad acquistare una casa media e sopravvivere? Eppure a quanto pare le case si vendono come il pane.

Tassare chi già dichiarava è stato un oltraggio, distribuire il «tesoretto» a chi non dichiara nulla perché evade, facendolo passare per il povero incapiente, sarà la beffa finale per il ceto medio, che, non dimentichiamolo, per la colpa di dichiarare il proprio reddito deve strapagare anche i servizi base quali l’asilo nido comunale. Quando si dice l’equità.
posta@claudioborghi.com

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