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PRODISMO BYE BYE

Il governo Prodi non è ancora caduto, ma il «prodismo» è finito. E questo è un avvenimento importante, perché fu il «prodismo» a interpretare la lotta del centrosinistra contro il centrodestra come la lotta della libertà contro la corruzione. Fu il «prodismo» a fare della contrapposizione bipolare la nuova guerra civile ancora più aspra e più radicale di quella tra democristiani e comunisti, perché questi intendevano che l'altro faceva parte della coesistenza nella democrazia. Uno era necessario all'altro pur nell'ostentata differenza. Il «prodismo» ha tentato di ridurre il movimento di Berlusconi al «nulla», come disse Prodi nel '98. Ma che cosa è il «prodismo»? E dove nasce? Nasce nella divisione della Democrazia cristiana di fronte a Mani pulite. Ci fu una parte di appartenenti all'area democristiana che desiderarono che Mani pulite facesse il suo corso e distruggesse la Dc. Fu all'interno della Dc che nacque un odio contro i vecchi democristiani e puntò sul loro annullamento.
Prodi venne scelto quando, fallito il Partito popolare nelle elezioni del '94, i comunisti e i democristiani di sinistra dovettero presentarsi nel medesimo schieramento. Era l'esponente dei cattolici che non si rifacevano alla Dc e si riqualificavano accettando formalmente l'alleanza con la sinistra. Portavano a compimento il disegno di porre al vertice un cattolico della società civile che non recava più nel suo patrimonio ideale l'appartenenza al partito cristiano e alla Dc storica.
L'odio contro i vecchi democristiani divenne nei prodiani odio contro Berlusconi, l'uomo che aveva salvato la Dc (e soprattutto la Chiesa italiana) dalla distruzione di Mani pulite.
Il «prodismo» era un'illusione, nasceva come fantasia teologica che vedeva la Chiesa cattolica distruggersi per rinascere diversa da essa. Tutta la sinistra fu contaminata dall'odio teologico dei prodiani. Ma appunto, grazie al successo di Berlusconi, la sinistra democristiana che aveva seguito la direzione prodiana scelse la sua autonomia da Prodi. Ed è così nato il Partito democratico, come combinazione tra comunisti democristiani e isolando di fatto i prodiani raccolti nella candidatura di Rosy Bindi. La fine del «prodismo» è un evento perché il Pd può liberarsi dall'odio teologico che la sinistra cattolica gli aveva solo imposto. Opererà ancora, ma non sarà più il cemento che unisce i postcomunisti e la sinistra democristiana.
Il «prodismo» è fallito nel governo e ha portato l'Italia in condizioni politicamente disastrose, abbassando radicalmente la legalità e la governabilità.

Quando l'atto finale del «prodismo» accadrà con la fine del governo, farà un grande tumulto, ma esso svanirà.

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