Il boicottaggio, «è sbagliato», però, i boicottatori, «non li condanno». Anche perché «i clienti sono liberi e noi non possiamo orientare le loro scelte», spiega Aldo Soldi, presidente nazionale delle Coop rosse.
Non suona proprio come una condanna. Insomma, la lista dei prodotti «made in Israel» la farete?
«No. La strada del boicottaggio dei prodotti non credo sia corretta. I consumatori sono già informati sui prodotti e sulla loro provenienza e io credo possano e debbano scegliere sulla base di diversi fattori. Tra laltro sono in crescita i clienti che si orientano non solo sulla base delle caratteristiche del prodotto, ma considerano anche altri aspetti, come leticità, limpatto ambientale...».
Non comprare prodotti israeliani le sembra rientri tra questi comportamenti?
«È una scelta del consumatore e noi non vogliamo scegliere per il cliente che si può muovere in base a molte sensibilità. Liberissimo di farlo, noi non vogliamo orientarlo in nessun modo».
Pensa sia giusto il boicottaggio di Israele?
«No, non credo sia giusto. Poi la strada del boicottaggio non si sa mai bene dove porta».
E lei la metterebbe mai in pratica per il Medioriente?
«Io penso si debba auspicare prima una tregua e poi la pace tra israeliani e palestinesi, ma non credo proprio che acquistando o non acquistando un prodotto si faccia la differenza».
È la prima volta che vi chiedono di mettere allindice Israele?
«No, ci sono state altre richieste negli anni passati. La nostra risposta è sempre stata la stessa: noi non scegliamo per conto del consumatore».
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