Il Prof tiene duro sul lavoro: riforma pure senza accordo

Se ne accorge anche la Ue: l'articolo 18 fa male ai giovani. Monti: "Lo spread deve scendere ancora e può arrivare a quota zero". E venerdì riceve la Merkel a Roma

Il Prof tiene duro sul lavoro: riforma pure senza accordo

Roma - Doppia passerella per il premier che mostra muscoli e ambizioni. Sul lavoro, avverte che andrà avanti anche senza accordo; sulla crisi, ammette che il sogno sarebbe azzerare lo spread. Prima a Sky Tg24, durante il telegiornale delle 20, poi al programma di approfondimento «Rapporto Carelli», va in scena il Monti pensiero. Dopo un esordio dedicato al «no» alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, durante il quale al premier mostrano un sondaggio in cui la stragrande maggioranza dei cittadini sostiene il niet ai Giochi, si passa all’economia. E qui Monti lancia il suo ambizioso progetto: «Obiettivo zero spread», è il pensiero del Professore. Alla domanda se il governo si ritiene soddisfatto che il taglio di Moody’s non abbia provocato un rialzo dello spread, Monti risponde così: «Il giudizio dell’agenzia di rating era atteso ed è positivo che i mercati non abbiano battuto ciglio». Tuttavia, ecco l’ambizione del Professore, «Lo spread è troppo alto e deve scendere sui tassi a lungo termine». Il livello di sicurezza? «Un giorno non vedo perché l’Italia debba essere considerata meno stabile della Germania». Obiettivo «zero spread», quindi. «Ma saranno i miei successori a vederlo», dice Monti che poi affronta l’altro tema spinosissimo: quello della riforma del welfare. E qui il Professore scopre le carte, quantomeno nel metodo: «Non ci fermeremo, anche senza accordo». Certo, ammette: «Pensiamo a un’intesa perché il tema va affrontato nel dialogo con le parti sociali; e ci auguriamo di arrivare a un accordo entro fine marzo». Ma se non dovesse arrivare, avanti in ogni caso. Anche perché, dice Monti: «Lavoriamo per chi a quel tavolo non è presente: i giovani che oggi sono veramente emarginati, spesso disperati e a ragione». Questo durante il Tg. Poi, al programma di approfondimento, il premier fa un bilancio dei suoi primi cento giorni: «Sono soddisfatto del mio team - giura - e anche del rapporto con le forze politiche che si trovano davanti un corpo estraneo». Ammette che il momento più bello è stato quando «per la prima volta in Aula, in Senato, ho scoperto che potevo farcela». Quanto al momento più duro, «penso che debba ancora venire».
Poi si passa a un’anticipazione: «Venerdì 17 verrà a Roma la cancelliera Merkel e approfondiremo il caso della Grecia». Grecia che tuttavia non imiteremo perché: «Non credo e non temo disordini sociali che stanno avvenendo ad Atene». Quindi Monti si difende dalle critiche di aver avuto un occhio di riguardo su banche e assicurazioni: «Non è vero che non sono state toccate. E sapesse quanto sconcerto ha provocato il divieto per membri dei cda di sedere in consigli di società concorrenti». Lascia uno spiraglio sull’Iva: «È possibile che a settembre non aumenti» e ripete che il suo faro sono i giovani: «Istituiremo le ssrl, società semplificate a responsabilità limitata» e promette altri provvedimenti con la riforma del mercato del lavoro. Lascia ai partiti («per i quali ho grande simpatia perché hanno perso il palcoscenico e appoggiano provvedimenti duri», dice) alcuni compiti come «la riduzione dei parlamentari e la riforma della legge elettorale».
Monti svela il suo ottimo rapporto con Berlusconi: «Mi ha chiamato anche oggi, ci sentiamo spesso. Abbiamo parlato anche di Olimpiadi e da lui trovo appoggio e simpatia». E ancora: «Non è geloso della popolarità di cui godo e sarà felice anche lui per il fatto che il 57% degli italiani si dice fiducioso che usciremo dalla crisi».
Quindi passa a dare giudizi in pillole su alcuni personaggi leader della nostra epoca. Marchionne? «L’ho visto a Washington, è personaggio rilevante che ha chiarezza di obiettivi, strategie e tattiche».

Sarkozy? «Mi sono scontrato molto quando ero commissario europeo e lui ministro delle Finanze. È esplosivo e brillante». Merkel? «Mi dà l’idea di essere affidabile e coerente nel tempo. E più si è coerenti nel tempo più è difficile far cambiare idea». Ma ci proverà.

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