Il prof. Tremonti manda l’Italia a lezione: «Studiate l’inglese»

«L’Italia è un Paese duale e non vogliamo che diventi un Paese diviso». Giulio Tremonti ha dedicato una buona parte della sua lezione alla Scuola di Gubbio, corso di formazione del Pdl voluto da Sandro Bondi, al Mezzogiorno e all’anomalia di un’area che nonostante tutti gli sforzi e le risorse impiegate, stenta a decollare. Non è colpa né dei governi di centrodestra né di quelli di centrosinistra se il Sud ha una produttività che è bassa e in diminuzione. Colpa «di tutte le classi dirigenti». Il fatto è che «al Sud non si può continuare con la politica fatta fino ad ora. E la politica meridionale ha il limite di essere regionale». Nel Meridione «è mancato lo Stato e c’è stato invece un eccesso di regionalismo». Tesi in contraddizione con la riforma federale? Secondo il ministro dell’Economia, no. «Il federalismo è una articolazione dello Stato e se non c’è lo stato non puoi fare il federalismo».
Poi un appello apparentemente più da ministro dell’Istruzione, che da responsabile dei conti pubblici. «Credo sia fondamentale l’uso della televisione pubblica per la formazione. Gli italiani sono un popolo intelligente, ma non conoscono l’inglese. Ecco perché io ho proposto sottotitoli per i film, i cartoni animati, ma anche per i telegiornali».

Un asset culturale, con un peso enorme per l’altra sfida per l’economia italiana, quella della competitività. «Se non conosciamo l’inglese non possiamo competere in Europa. C’è il rischio che altri Paesi più vitali di noi ci superino».

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