«Profondo Acam» L’azienda che fa acqua ma sa imbottigliarla

Acam è l’azienda spezzina che gestisce, tra altri servizi, la fornitura di acqua potabile alla Spezia. E nel 2002 si è messa in testa di imbottigliare l’acqua per venderla nei negozi e nei supermercati. L’impianto è stato realizzato nel 2006, gli appalti sono stati tutti affidati, le concessioni ministeriali sono state pagate. Alla fine: 400mila euro spesi per la fase uno e bottiglie di acqua prodotte zero. È uno dei tanti sprechi tutti spezzini denunciati da Gino Morgillo, che su Acam ha ricordato piuttosto la grande capacità di spesa nel momento in cui c’era da festeggiare il centenario della società. «Solo per la comunicazione grafica furono spesi 32mila euro - fa notare il consigliere regionale - I festeggiamenti durarono quattro mesi, con giochi d’acqua nelle fontane, convegni, serate di gala, mostre, pubblicazione di libri». Non basta. Perché Morgillo ricorda anche altre imprese nelle quali si è imbarcata la società. Dal progetto di terme nel golfo della Spezia con tanto di progetti e simulazioni strapagati prima di rendersi conto che l’acqua non era calda, al dissalatore di Monterosso realizzato con tecnologia ormai superata e costato oltre due milioni di euro.

Fino alla clamorosa realizzazione di una centrale idroelettrica che non produsse mai energia «perché i fornitori - ricorda Morgillo - non pagati, smisero di fornire i pezzi di ricambio. E l’Acam anziché vendere energia all’Enel le pagò le bollette per il consumo all’interno della centrale».

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