Temporale estivo tra governo e Regione sullaccoglienza ai profughi. Il battibecco tra Roberto Maroni e Roberto Formigoni finisce in serata con la pace e con lingresso della Regione nella cabina di regìa per laccoglienza dei migranti in arrivo dal Nord Africa.
Un aspetto singolare della vicenda è che il leghista Maroni, ministro dellInterno, accusa la Regione Lombardia di non cooperare nellaccoglienza dei profughi. Ecco il Maroni allattacco: «Tutte le Regioni attuano le procedure tranne la Lombardia. Si tratta di trovare una soluzione ragionevole, perché mi sembra strano che la più grande Regione dItalia non sia in grado di fare quello che fanno il Molise e la Basilicata». Replica il Pirellone con una nota: «Allimpegno Regione Lombardia non è mai venuta meno. La dimostrazione più evidente è che a oggi ha accolto la quota maggiore di profughi, circa 1700». Formigoni spiega che la Lombardia si comporta come il Veneto, il cui presidente Luca Zaia è un esponente della Lega: «Immigrazione e asilo sono di competenza esclusiva dello Stato. E lo Stato sul territorio è rappresentato dal prefetto».
La polemica di Maroni è arrivata poco prima dellincontro convocato in prefettura dal capo dipartimento della Protezione civile per accogliere 585 profughi. I prefetti lombardi e, per conoscenza, Regione, Anci e Upi, sono invitati dal commissario Franco Gabrielli a individuare nel giro di ventiquattrore strutture ricettive, pubbliche o private, capaci di accogliere i migranti secondo le quote richieste.
Centocinque profughi (sul totale di 585) dovranno trovare accoglienza nella Provincia di Milano e altri novantasei tra Monza e la Brianza. Al momento i Comuni del Milanese coinvolti sono 15 su 134. La stragrande maggioranza dei migranti è stata accolta a Pieve Emanuele.
Gli extracomunitari accolti in Lombardia fino ad oggi sono 1620. La gestione dellemergenza è affidata ai tecnici della Protezione civile e ai singoli prefetti ma nelle settimane scorse, anche per lassenza di una regìa politica lombarda cui si è posto rimedio ieri, è capitato che le riunioni andassero deserte e che la distribuzione dei profughi sul territorio seguisse criteri che hanno scontentato i sindaci.
Nella cabina di regìa nazionale della Conferenza unificata del 6 aprile scorso - cui fa riferimento il governo - si stabilisce che «tutte le istituzioni della Repubblica responsabilmente si impegnano ad affrontare lemergenza umanitaria con spirito di leale collaborazione e di solidarietà». Nello stesso documento si dice che «il piano per laccoglienza dei profughi deve prevedere step di attuazione per ogni singola Regione».
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