Il progetto Un ospedale sul monte Uliveto a Gerusalemme

Don Luigi Verzè ha confessato di avere un sogno, «un’ultima ambizione»: realizzare un ospedale per le malattie genetiche sul monte Uliveto a Gerusalemme. «Vuole essere - ha spiegato - un mio omaggio a Gesù, l’ebreo che tutto ci ha insegnato». In realtà si tratta di qualcosa di più di un sogno: il progetto esiste già e l’argomento è già stato trattato con le istituzioni. E proprio Gerusalemme, dove Don Verzè vorrebbe veder nascere il nuovo San Raffaele, è la terra che ha ospitato il cardinale Martini dopo il suo arcivescovado a Milano. A lui il festeggiato si è rivolto ricordando la sua opera quand’era a Milano: «Abbiamo molte idee in comune. Lui è stato il profeta della Chiesa dei non credenti, quella chiesa nuova del futuro, che insegna che non si può non credere a Dio se si crede nell’uomo. Non si può non credere all’uomo senza credere a Dio che si è assimilato a suo figlio. Anche il peggiore di tutti gli uomini può, attraverso Cristo, diventare il santo di Dio».
Da sacerdote medico, Don Verzè sostiene che «il regno di Dio sia scritto indelebilmente nel Dna dell’uomo». E nel giorno del suo compleanno, che cade in concomitanza con quello dell’attuale cardinale Tettamanzi, esprime anche un altro desiderio: veder sorgere a Verona un centro di ricerca per allungare la vita.

«Mi sento ancora un bambino - ammette - e come tale ho un capriccio: quello di guarire tutti come faceva Gesù e di far vivere tutti fino a 120 anni». Da qui nasce l’idea del centro specializzato che ha come obiettivo l’allungamento della vita dell’uomo e il suo miglioramento sorgerà. Al nuovo centro veronese lavoreranno scienziati di tutto il mondo.

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