Diego David
«Sarà un porto di tutti, tutti ne avranno un vantaggio, italiani e stranieri e sarà il porto di tutti gli imperiesi che ne trarranno beneficio, in particolare i giovani che hanno bisogno di lavoro. Imperia ha dato i natali a due premi Nobel, abbiamo industrie importanti, qualità ambientali e paesaggistiche strepitose nel quale il nuovo porto si inserisce, ma dobbiamo anche aprirci al mondo, aprire la nostra mente, confrontarci con gli altri solo così il porto potrà esaltare le nostre caratteristiche». Con queste chiare parole, un invito a «volare alto», ieri mattina il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola ha chiuso il suo intervento nel quale ha «benedetto» anche l'ingresso nella compagine societaria del porto imperiese dell'imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone, «ha dato garanzie di voler investire a lungo tempo su Imperia, mentre altri erano per il mordi e fuggi», in occasione della posa della prima pietra del nuovo porto di Imperia, che una volta portato a compimento, (si parla di 40 mesi) andrà a ridisegnare l'intero waterfront cittadino comprendendo 1.392 posti barca per un investimento di circa 90 milioni di euro.
Immediatamente dopo, Sara Contestabile, speaker della cerimonia, ha invitato nell'ordine lo stesso ministro, il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Imperia Luigi Sappa, il presidente della Porto di Imperia Spa Gianfranco Carli, l'ingegner Francesco Bellavista Caltagirone in rappresentanza dell'Acquamare, società che fa capo all'Acqua Pia Antica Marcia dello stesso Caltagirone a sottoscrivere la pergamena che incastonata in un cilindro di rame è stata inserita nella prima pietra e posata sulla banchina di Calata Anselmi con la benedizione del Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia mons. Mario Oliveri. Alla cerimonia hanno presenziato centinaia di invitati e molti cittadini che hanno potuto seguirla attraverso due maxischermi.
Emozionato, il sindaco di Imperia Luigi Sappa, ripercorrendo la storia centenaria del progetto che ieri ha avuto inizio, ha detto: «Imperia ha atteso un nuovo porto per oltre un secolo: scorrendo la storia della nostra città incontriamo iniziative, progetti, discussioni, ordini del giorno che si sono succeduti dal progetto di Umberto I all'inizio del 900 fino ad oggi, spesso con tendenze contrastanti ma con un unico obiettivo finale. La storia ci insegna che quando un paese investe in grandi opere, oltre l'obiettivo immediato - la resa diretta - cui è destinata la realizzazione stessa, produce effetti secondari, opportunità da cogliere».
In settimana era stata ventilata la possibilità di una contro-manifestazioni da parte della sinistra radicale rappresentata da Oscar Marchisio, candidato alle primarie dell'Ulivo di oggi per lo stesso schieramento che si era spinto ad accusare nemmeno troppo velatamente la Regione (rossa), che comunque ha posto delle prescrizioni al progetto originario, di «collaborazionismo» con il Comune targato Cdl. Una risposta netta l'ha data a tutti lo stesso presidente Burlando: «Considero normale la collaborazione tra istituzioni e mi stupisco che qualcuno di questo si sia stupito».
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