da Milano
Piace anche ai mercati lidea di una «Superpopolare», l'aggregazione di più banche popolari per la creazione di un polo bancassicurativo nazionale rilanciata ieri dal presidente della Bpm Roberto Mazzotta dalle colonne del Sole-24 ore.
Il progetto, del resto, era stato già indicato come una delle possibili risposte del sistema, in chiave difensiva, alle pressioni delle banche straniere. Ora il segnale arrivato da Milano potrebbe risvegliare l'interesse dei soggetti coinvolti, prima di tutti la Bpi guidata da Divo Gronchi e citata dallo stesso Mazzotta, ad aprire i giochi per concretizzare fusioni su base regionale. E a Piazza Affari le popolari hanno guidato la corsa dellintero comparto bancario, a partire dalla stessa Bpm (salita dell1,4%, ha però chiuso a più 0,67%), seguita da Bpu (+1,88%), dalla Verona e Novara (+1,82%) e naturalmente dalla Bpi (+2,88%) . «Un'aggregazione con una banca simile alla nostra» è «un'esigenza che è nell'interesse del sistema, se non vogliamo che le banche popolari vengano comprate una ad una dai grandi gruppi italiani ed esteri», avverte infatti Mazzotta. E per sottolineare lurgenza, il numero uno della banca milanese usa riferimenti ancora più espliciti: «Da tempo auspico l'aggregazione tra banche regionali. Ed è in dubbio che sia noi che la ex Lodi facciano parte di questa realtà. Siamo addirittura confinanti».«Noi - continua Mazzotta - siamo pronti a esaminare validi progetti industriali.
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