Roma

Il programma elettorale di Marrazzo? Ha gli stessi obiettivi di quattro anni fa

Quattro anni alla guida della Regione sono serviti a ben poco se gli obiettivi dello stesso governatore quando era solo un candidato e oggi, in odore di ricandidatura, rimangono i medesimi. Già, purtroppo questa triste verità è talmente lampante che basta leggere quella sorta di patto di fine legislatura, sottoscritto qualche giorno fa da Marrazzo e Cgil, Cisl e Uil, per cercare di stabilire una tabella di marcia che scandisse i termini temporali della realizzazione di una serie di progetti. Scadenza inderogabile il 2009, almeno per quegli argomenti considerati prioritari prima di ripresentarsi come candidato alla poltrona del Lazio anche per il quinquennio successivo. Ma per individuare quali siano questi argomenti c’è voluta davvero poca fantasia. Gli stessi che Marrazzo stesso aveva individuato come prioritari nel marzo 2005 quando era candidato alla carica che oggi ricopre. In pratica il programma elettorale dell’ex tele-difensore civico in quattro anni non è cambiato. È solo stato “prorogato”, le date slittate in avanti.
Un esempio per tutti è il deficit sanitario che non fa altro che lievitare di anno in anno senza che le misure adottate consentano il ripiano. Così se ci si inoltra su altri capitoli. La legge delega sui contratti per lavori, servizi e forniture, propagandata da anni non è nemmeno sul tavolo dei giuslavoristi, così come il bando per l’accesso a quegli strumenti che dovrebbero fornire giusto credito delle grandi imprese. E insieme all’attuazione di questi impegni si attende anche l’erogazione di fondi extra per il diritto allo studio universitario e scolastico.
Altrettanto però Marrazzo si ripromette di realizzare entro il 2010, altri 2.300 posti in asili nido. Vedremo. E di conseguenza con questi presupposti non si può nemmeno pensare di veder realizzato il programma elettorale del 2005 in materia di gestione sanitaria che è di pertinenza esclusivamente regionale per la maggioranza delle voci di spesa. Ed ecco che Marrazzo ripropone anche qui la stessa solfa. «Realizzare le opere di edilizia sanitaria previste per un investimento pari a 90 milioni di euro nel 2009, e di fornitura di sistemi tecnologici per 15 milioni di euro; avviare entro settembre 2009 la riconversione del S. Giacomo; autorizzare e realizzare 1.000 nuovi posti letto di residenza sanitaria assistita; ridefinire i criteri di compartecipazione ai costi delle rette graduando ulteriormente le fasce di reddito; ridurre in maniera significativa le liste di attesa, attivare DoctorCup, sviluppare e ampliare il servizio Recup; intensificare le iniziative per escludere la spesa dei Policlinici universitari per ricerca e didattica dal bilancio del Servizio sanitario regionale».
Certo che un cittadino disattento potrebbe trovare encomiabile questa sfilza di buoni propositi. Diversamente però un cittadino meno distratto di cose da dire ne avrebbe parecchie. «Non sappiamo più cosa pensare delle premesse elettorali del presidente Marrazzo - chiosa il segretario regionale della Fials Confsal Gianni Romano - ogni volta che prende la parola stila il panegirico degli impegni ma quando si vanno a tirare le somme i conti non tornano. Né con i tempi né con i modi. Se prendiamo il “caso San Giacomo” abbiamo sentito dire a Marrazzo che il progetto era pronto, sulle Rsa che mancavano almeno 4.000 posti, che il DoctorCup sarebbe partito a settembre 2008. Basta fare propaganda».

E questo a un annetto dalle prossime elezioni regionali.

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