«È la stessa consapevolezza che ha dato vita al governo Monti quella che sta unendo molte forze politiche intorno alla mia candidatura», così Enrico Musso commenta il ricompattamento di molte forze di centro, a partire dallUdc, che stanno convergendo a sostegno della sua candidatura a sindaco di Genova. Movimenti ai quali si sta per aggregare anche il Pri e, forse, altre sigle minori. Non il Pdl, però, «con il quale non esiste nemmeno un tentativo di approccio, ma ribadisco che la mia candidatura potrebbe essere appoggiata anche dal Pd, basta che quel partito converga sul mio programma», precisa Musso che lancia una stoccata al suo (per ora unico) avversario Marco Doria: «Noto un certo ricompattamento delle forze di centrosinistra attorno al suo nome. Sono quelle stesse forze politiche che da trentanni, con nomi diversi, hanno governato male la città»
E il senatore liberale è il primo dei candidati che ha cercato di presentare alla città una prima bozza di programma, accompagnandola ad un concorso di idee lanciato dalla Fondazione Oltremare con progetti che verranno presentati nel programma elettorale definitivo: «Il concorso è rivolto a tutti i cittadini, in particolare a professionisti, studenti universitari, laureandi e giovani laureati in architettura, urbanistica, ingegneria, economia e gestione del territorio - racconta Enrico Musso -. Lintenzione è quella di raccogliere idee e progetti che nascono dalla città e per la città su temi cruciali». Sei gli ambiti sui quali i genovesi possono dare il loro contributo: risparmio energetico, emergenza abitativa, trasporto sostenibile, un nuovo modo di vivere lo stadio, recupero degli edifici pubblici abbandonati, applicazioni web. La traccia viene proposta sul sito web mussosindaco.it dalle idee di fondo elaborate dal team di Musso e deve rispettare tre requisiti fondamentali: genovesità, sostenibilità economica e sostenibilità ambientale ed energetica.
Così dalle idee base per la Genova del futuro emerge la volontà di strutturare un nuovo «Luigi Ferraris» recuperando lo spazio dellattuale carcere che verrebbe ripensato in altre zone della città. Maggiori possibilità per piste ciclabili e percorsi per corridori ma anche lidea di potenziare la metropolitana senza che il percorso finisca in piazza Martinez come dallattuale progetto. «Abbiamo studiato la possibilità di allungare il percorso della metrò sia verso San Martino, sia verso corso De Stefanis - prosegue il senatore -. Siamo convinti che con un project financing la città sia in grado di sostenere unopera di queste dimensioni visto che il Comune di Genova è riuscito a perdere i finanziamenti che ha avuto a disposizione dal 2001 al 2010».
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