Come in una fiaba, il nord scende a Milano nel bel mezzo della primavera. Anzi, da domani sono previsti ghiacci dell'anima - spiritualmente molto fecondi - sull'intera città: per una settimana, infatti, fino al 22 aprile, apre «Café Amsterdam. Festival di letteratura olandese». Scrittori e artisti del paese dei tulipani discuteranno dei loro libri con i lettori milanesi, nei caffè, nelle librerie, a teatro. Il festival è organizzato dalla Fondazione per la promozione della letteratura olandese, dalle librerie Feltrinelli, da Luca Scarlini e da Iperborea, punto di riferimento imprescindibile per gli amanti delle letterature nordiche. E proprio da Emilia Lodigiani, fondatrice e responsabile della casa editrice, ci siamo lasciati guidare in questa promenade hollandaise per le strade meneghine. «Le similitudini tra Amsterdam e Milano - ci racconta - sono più numerose di quelle tra Milano e Palermo. Pensiamo all'importanza per entrambe del design, dell'architettura, dell'etica del lavoro. Amsterdam estiva può apparire anche più mediterranea di Milano: più vita per le strade, più biciclette. Forse col nuovo esperimento "ciclistico" ci avvicineremo a loro anche in questo senso...».
E per l'anima, quali similitudini e differenze?
»Il Nord si distingue per la pragmaticità, diversamente dal Sud dove le idee sono rimaste troppo ancorate alle passioni. In questo senso a Milano siamo rimasti un po' guelfi e ghibellini, rispetto ai nordici. Loro, nel bene e nel male, hanno una razionalità che a noi fa difetto, e con essa la predisposizione a sperimentare su argomenti importanti: pensiamo all'eutanasia, alla droga, e questo continua a sconcertarci».
Veniamo al festival
«Caffè letterari e teatri sono altre due cose che uniscono l'Olanda e Milano. Domani si parte al Frida Cafè, alle 21, con Tommy Wieringa, autore di Joe Speedboat. Uno scrittore di humour e alto livello letterario: Tutto su Tristano, il suo primo successo, affrontava il tema molto caro ai nordici dell'identità. Lo incontrai per la prima volta che andava con la moglie a vivere per un mese nel monastero di San Marco a Firenze, a stretto contatto col Beato Angelico. Durante questa serata inaugurale ci sarà anche il violino di Tjamke Roelofs, la proiezione di frammenti di film di van der Elsken e verrà offerto un aperitivo».
E giovedì?
«Arriva Cees Nooteboom, il più famoso e internazionale degli scrittori olandesi. Il suo Rituali è un romanzo che dice di Amsterdam più di tutte le guide. Sarà alla Feltrinelli di Buenos Aires alle 18. Per l'occasione abbiamo tradotto il suo racconto inedito Gondole, ambientato a Venezia, e i presenti lo riceveranno in omaggio in attesa, per gennaio, di Le volpi vengono di notte. Intanto, i fan non dovrebbero perdere l'imminente Tumbas, diario di un pellegrinaggio sulle tombe degli scrittori amati: la moglie di Nooteboom le fotografava, lui scriveva i testi. Sono degli "incontri postumi" davvero interessanti».
Venerdì, invece, ci sarà Adriaan van Dis.
«Molto simile a Nooteboom, pure lui gran viaggiatore. Ha scritto Il vagabondo, passeggiata per le vie di Parigi di un ricco esteta misantropo che conoscerà, grazie a un cane, un'altra città dentro la città. Con lui, alla Feltrinelli di Buenos Aires alle 18, ci saranno anche Dimitri Velhurst, altro scrittore olandese impegnato, e Maria Pace Ottieri. Sarà una serata dal forte coté sociale, prevedo».
Cosa ancora non perdere?
«Arnon Grunberg, sabato a mezzogiorno, alla Feltrinelli di piazza Piemonte. Autore prolifico, paradossale, basti pensare che con uno pseudonimo ha vinto due volte lo stesso premio per il miglior esordiente olandese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.