Prometteva la serie A ai baby calciatori in cambio di sesso

Arrestato un quarantenne. Il finto osservatore adescava aspiranti bomber con la scusa di provini per squadre famose. Le vittime hanno tutte dai 15 ai 18 anni. Si vendevano anche per soldi e cene

Adolescenti pronti a prostituirsi per 50 euro, una cena o la promessa di un provino per la giovanile di una squadra di calcio. Un giro di almeno una ventina di ragazzi tra i 15 e i 18, a disposizione di un quarantenne che lusingava le sue vittime presentandosi come osservatore di squadre di serie A. Ma una psicologa si accorge che un suo giovane paziente ha delle turbe, avverte la polizia e il maniaco finisce in cella.
Francesco Deni, 41 anni ad agosto, originario di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, a Milano da 10 anni, coltiva il «vizietto» degli adolescenti. «Purché belli e con il fisico atletico» precisa a chi gli propone nuove prede. Grazie a un minimo di agiatezza economica, non risulta abbia un lavoro ma solo la comproprietà in un’impresa edile, ha molto tempo a disposizione. Che impiega battendo San Babila e il Duomo.
L’aggancio è dei più semplici: «Faccio l’osservatore di calcio, posso proporti per un provino per giovanili di Empoli, Fiorentina, Inter o Milan» ovviamente all’oscuro dei suoi maneggi.
Una sirena a cui molti cedevano. Del resto chi non sogna un avvenire milionario nel mondo del calcio, tra feste e veline? Così decine di adolescenti lo seguivano come il pifferaio magico di Hamelin. Anche se non si trattava di «ragazzi di vita» di pasoliniana memoria, provenienti da chissà quale borgate o famiglie disagiate. «Quasi tutti erano italiani, salvo qualche straniero, e la loro estrazione sociale era normalissima: figli di insegnanti, impiegati, operai» spiega Francesco Messina, capo della mobile. In pratica gli omologhi maschili delle ragazzine che si riprendono nude con il cellulare e vendono le immagini in cambio di una ricarica telefonica. Il provino si rivelava un miraggio e gli adolescenti dovevano accontentarsi di cenetta, un regalino, poche decine di euro.
Deni poi era riuscito a creare una sorta di «moto perpetuo» poiché molte delle sue vittime si trasformavano in «procacciatori». Sempre con il famoso provino come meta. «Sai, è riuscito a far prendere uno nelle giovanili dell’Inter» assicurava un adolescente all’amico. Poi Deni aveva creato un giro di clienti.
Fino a quando uno di loro comincia a vivere con disagio la situazione, la famiglia lo manda da una psicologa che riesce a farlo parlare. Lui accenna a un uomo che lo ha fotografato nudo e la terapeuta si precipita in questura. Quattro mesi di indagini e la mobile ha il quadro della situazione. Arrivano i ragazzi, accompagnati dai genitori che cadono nel più cupo sconforto quando scoprono il «lato oscuro» dei loro figli.

E infine nei giorni scorsi le manette. Francesco Deni, incensurato, finisce a San Vittore. Mentre il magistrato sta valutando la posizione di alcuni giovani che potrebbero essere a loro volta indagati per induzione e favoreggiamento della prostituzione.

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