Silvio Scaglia, l«oracolo» e il fondatore di Fastweb, non si smentisce mai. Zitto zitto, anzi sarebbe meglio dire ciarliero ciarliero, ha raccontato al mercato che non cera «nessun serio approccio» per la cessione della sua creatura. Ovviamente è avvenuto il contrario: ieri in mattina si è riunito un consiglio di amministrazione della società della tlc milanese. Con allordine del giorno un unico e specifico punto: dare mandato all«oracolo» e a Stefano Parisi (lAd) di trattare la cessione completa dellazienda.
A comprare gli svizzeri di Swiss.Com sotto forma di Opa. Nel fine settimana ci sarà la verifica dei conti. E domenica sera, se tutto va per il verso giusto, lannuncio della scalata. Swiss.Com paga un prezzo daffezione per il gruppo di tlc: la base di partenza non è inferiore ai 45 euro. Daltronde per un gruppo con posizione finanziaria positiva e 18 miliardi di euro di capitalizzazione è un biglietto di ingresso ragionevole per entrare in Italia. La data room sarà concentrata sullanalisi effettiva dellEbidta di gruppo e sullincidenza che su di esso hanno le partite incagliate, valutate su base annua un centinaio di milioni.
Gli svizzeri prevedono inoltre, come è normale, una clausola di salvaguardia generale in relazione allinterrogatorio che Scaglia martedì avrà in Procura a Roma, per unindagine su un gigantesco giro di evasioni dIva.
Ma l«oracolo» ha fatto in fretta e per lennesima volta ha spiazzato il mercato. Non tutto per la verità. Il Giornale già l8 marzo aveva ipotizzato una ricerca di compratori da parte di Scaglia nonostante le dichiarazioni in senso opposto dello stesso manager.
E ieri in chiusura di mercato si sono visti molti acquisti sul titolo Fastweb, tanto da farlo chiudere con un rialzo superiore al 6 per cento.
Restano dunque alcuni punti da chiarire, oltre a quelli tecnici delloperazione.
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