Paolo Marchi
Dalla notte scorsa, appena superata la mezzanotte, possiamo bere il Novello, un momento che una volta era visto come una novità e che ormai è invece divenuta una consuetudine, gradita alle aziende che vendono il primo vino dellultima annata e fanno subito cassa (e quanto ne hanno bisogno in questo periodo dei 90 milioni di euro che loperazione novello garantirà) e gradita anche ai consumatori che «novellano» alla grande un po per il prezzo, da 2 ai 6 euro, e un po perché è un vino che non si presta a far felici i tromboni dai mille retrogusti, per i quali più i vini sono vecchi meglio è. Possiamo certo parlare di «pedofilia alcolica» perché un vino di poche settimane (e che dura poche settimane, 24 è il limite da non raggiungere mai) sta a quello vero come un bambino a un adulto, ma cè un ma: chi lavora la vigna e vive la vite ha modo di festeggiare i lavori che con lautunno si è lasciato alle spalle, celebra un suo rito personale e non dà fastidio. E gli stessi consumatori cercano il vino nuovo perché costa poco, lo si beve con facilità, soprattutto se si è giovani e donne, tutte le donne, e si accompagna splendidamente a una realtà che fa grande questa uggiosa stagione: la caldarroste. Marroni e novelli è un abbinamento perfetto come mortadella e champagne, perché privarsene nel nome di un qualcosa che quando arriverà, il vino adulto, non sarà altrettanto abbinabile? Ed è una grande idea anche per fare una volta tanto una sangria che non sia un intruglio. In Italia il novello viene festeggiato puntualmente a Vicenza con il Salone nazionale del vino novello: ieri lesordio, oggi la seconda e conclusiva giornata. Sono venti i milioni di bottiglie già pronte per essere vendute, stappate e consumate, furono meno di 18 lo scorso anno e 5 nell87 tanto per capirne la crescita. E, sempre oggi, si celebrerà la manifestazione Novello in cantina, organizzata, in collaborazione con la fiera vicentina, dal Movimento per il turismo del vino. Vi hanno aderito 77 cantine di undici regioni, www.movimentoturismovino.it. E il 17 novembre, terzo giovedì del mese, il debutto del Beaujolais nouveau francese, perfetto con le lumache, evento nato mezzo secolo fa e che riguarda una specifica tipologia di vino e non qualsiasi vino come da noi. Nessuno imbottiglia vino giovane come il Veneto, 6 milioni e mezzo di bottiglie, con Toscana e Trentino-Alto Adige con più di 2 milioni a testa. I migliori mercati esteri del novello sono Germania, Austria, Svizzera, anche la Francia e inizia a muoversi pure quello statunitense.
Curiosità finale: la cantina che produce più vino nuovo è la trentina Cavit, oltre un milione di bottiglie e due linee, una lanciata ventanni fa utilizzando uve Teroldego e Schiava e una seconda dell89 con solo Teroldego.
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