da Milano
Ci sono tutti. Vallette e politici, faccendieri e trafficanti, furbetti del quartierino, furboni dello stadio e truffatori del tubo catodico: 336 pagine che riassumono i guai italici tramite quello che sembra oggi lo sport nazionale: le intercettazioni. A casa, in ufficio e soprattutto al telefono. «Pronto chi Spia? Il libro nero delle intercettazioni» è appunto questo, una dettagliata enciclopedia della Terza repubblica raccontata senza volerlo da chi è finito prima sotto osservazione delle procure e quindi sui giornali. Parola per parola. Dai rotocalchi, dal potere alle polveri del dileggio. Come lex governatore Antonio Fazio, lex demiurgo Luciano Moggi e ancora Vittorio Emanuele sino agli 007 del Sismi.
Aliberti editore, giovane casa editrice di Reggio Emilia, per prima sceglie la linea più aggressiva, raccoglie migliaia di atti giudiziari per spremerli in questo saggio di vita pubblica. Con un volume apripista interamente dedicato a questo strumento investigativo, ai suoi effetti dilatati e dirompenti ben ponderati dallanonimo Agente Italiano. «... Solo che poi sono arrivati i furbetti - si legge nellintroduzione -. Non appena sono finiti i partiti, sono rimasti i loro detriti. Scomparsi i leader, sono proliferati i portaborse, i procacciatori, i profittatori. Guardata dal buco della serratura delle intercettazioni, si è vista unItalia popolata di figuri ognuno dei quali ha maturato la certezza di potersi giocare una qualche partita personale traendone vantaggi. Colossali, questi vantaggi, se lambivano leconomia e le banche; modesti ma interessanti, se toccavano la sfera personale, in particolare quando si trattava di tangenti sessuali. Non cè da fare del moralismo: per i moralisti, e per i cittadini vecchia maniera, è semplicemente crollata letica pubblica.
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