di Tiziana Notarnicola
Caro Massimiliano, ho letto in questi giorni sulle pagine del Giornale la giusta critica alla carenza di brochure e depliant per la pubblicizzazione di Euroflora 2011. A questo proposito posso solo aggiungere che non ci stupiamo nemmeno più dell'inefficienza dell'assessorato regionale al Turismo, dopo aver visto gli sprechi dell'amministrazione Burlando, non ultimo quello denunciato pochi giorni fa da Matteo Rosso: la Regione Liguria spende 600 mila euro per lo «sviluppo sostenibile dell'economia della foresta amazzonica»! Vergogna! Io mi aspetterei invece che, attraverso un evento così importante e capace di attirare sponsors, si potesse avere una ricaduta positiva e costruttiva sulla città e soprattutto sulle Delegazioni alle quali il Sindaco aveva promesso in campagna elettorale qualche intervento migliorativo. E allora chiedo se non si potrebbe coinvolgere gli sponsors di Euroflora nella rifunzionalizzazione-riqualificazione dei parchi e dei giardini pubblici. La mia idea è che, ad ogni edizione di Euroflora, si possa «prendere in affido» un giardino pubblico, un parco in ogni municipio e lo si possa ripulire, si possano piantare piante e fiori adatte a quell'ambiente, magari coinvolgendo le scuole interessate che potranno in seguito «monitorare» l'intervento realizzato e la conservazione del verde pubblico. E poi chi potrebbe occuparsi della manutenzione?
So che da tempo Roberto Martinelli segretario in Liguria del Sappe sta cercando di portare avanti una civile battaglia per l'obbligatorietà del lavoro per i detenuti. «Niente lavori forzati, sia chiaro! - dice Martinelli - Parlo di un coinvolgimento consapevole e responsabile dei soggetti in espiazione di pena in attività lavorative, sempre ovviamente con il controllo della Polizia Penitenziaria, volte allintegrazione e al reinserimento nella comunità sociale. Un coinvolgimento, specie se in progetti di recupero del patrimonio ambientale e in lavori di pubblica utilità, utile a dare un senso concreto alla pena perché ripagherebbe la comunità dal crimine commesso, perché metterebbe in condizione i detenuti di disporre del denaro per pagarsi i costi della detenzione ma anche perché permetterebbe di acquisire unesperienza lavorativa certamente utile una volta in libertà». Secondo il mio punto di vista questa proposta è giusta: si potrebbero unire le sinergie per realizzare un progetto importante di riqualificazione del verde pubblico e risolvere i problemi senza costi eccessivi per il Comune.
Cari genovesi, fate di necessità virtù!