Sport

Il proprietario del trotto panda relegato nel ghetto

Ernesto Cazzaniga*

Chiedo scusa ma vorrei fare il punto definitivo sulle prossime elezioni Upt (Unione proprietari trotto) di cui sono candidato alla presidenza. Premesso che non farei assolutamente una malattia ove non fossi eletto, se i proprietari ritengono la mia elezione una risorsa per l’associazione, mi votino, diversamente votino chi vogliono. Il mio è solo e vero spirito di servizio, senza obbiettivi nascosti o fini personali o strumentalizzazioni di altri. Quale garanzia, sta il mio passato di otto anni al vertice dell’associazione Allevatori e, permettetemelo, i risultati raggiunti da questa categoria che mi onoro di avere condotto per tanto tempo. Non nascondo che il problema dei proprietari è più difficile e complicato, le condizioni generali sono peggiorate e le previsioni non sono rosee. Se i proprietari lo vorranno io ci metterò tutto il mio impegno, diversamente auguro loro buona fortuna, anche nell’interesse dei circa 50 cavalli che ho in carico. Dati Unire 2005: ai proprietari sono andati 99 milioni di euro, agli allevatori 36 milioni comprensivi di qualifiche e provvidenze all'allevamento, agli allenatori-guidatori 16 milioni circa, comprensivi di rimborsi spese, Tris, Totip ecc. Dove si potrebbe agire: nella disponibilità degli allevatori, vi sono 12milioni di provvidenze all'allevamento, per le quali il Sub commissario Masini aveva ipotizzato la ragionevole possibilità di caricare queste voci di spesa, al Ministero delle Politiche agricole, mi pare una strada da percorrere. Anche perché sulla voce “provvidenze”, il ministero, logicamente, ha una forte incidenza sulla sua destinazione, quindi, onori e oneri. Sulle somme destinate agli allenatori guidatori, 16 milioni, comprensivi di spese, contributi Tris e Totip, penso sia ragionevole ipotizzare di operare un piccolo risparmio a favore del montepremi ordinario. Abbiamo la questione del riequilibrio interno tra trotto e galoppo, che nella peggiore delle ipotesi dovrebbe portare ad un ulteriore 10% del montepremi a favore del trotto. Risorse anche queste da allocare unicamente al montepremi ordinario. Chiederei una forma di riequilibrio delle voci di cui sopra, senza guerre di religione, attraverso una sorta di concertazione, termine molto di moda. Quanto sopra se non vogliamo definitivamente collocare la categoria dei proprietari tra i panda (specie in estinzione). Mi adoprerò per la ricerca di nuove risorse per il montepremi, consapevole che oggi i maggiori costi per tenere in piedi il sistema sono a carico dei proprietari. Chiederò che le qualifiche siano al medesimo livello degli allevatori, sganciandole dal piano “provvidenze” per evitare lungaggini burocratiche che ad oggi ne hanno determinato il congelamento. Mi adoprerò in una opera di ricompattazione della marea di sigle che “rappresentano” i proprietari ma, soprattutto, convinto anche da incoraggiamenti di adesioni personali da parte di importanti complessi, allo stato al di fuori di ogni associazione, che nel totale sono oltre 900 proprietari, non rappresentati. Programma per la distribuzione delle risorse che dovrebbero derivare dal piano di cui sopra e dalle maggiori entrate generate dalle nuove scommesse Tris, quarte e quinte e del concorso Totip completamente rinnovato e reso appetibile per il grande pubblico. Inoltre un contenimento delle spese inerenti alla organizzazione da parte dell’Unire relativamente ai costi per giurie, veterinari e funzionari, a mio parere sovradimensionati, in particolare per le corse di routine tipo differenziate. Tra le fissazioni monomaniacali del solito Maurizio Mattii, vi è quella di indicare il Bar dello sport quale prossima e definitiva tappa, mia e dell’amico Cesare Meli. Ma io e Meli il Bar dello sport lo frequentiamo già, ma all’ippodromo e con i nostri cavalli e con buona pace dello stesso continueremo a farlo. Un poco più complicata la futura collocazione del nostro eroe, una volta che i guidatori saranno stufi di seguirlo nelle sue battaglie donchisciottesche che, sino ad ora, hanno prodotto chiacchiere, purtroppo per lui neanche il Bar dell’ippodromo di Montegiorgio sarà più frequentabile.
Mi risulta tra l'altro che il solito Mattii usi abusivamente quale logo nel suo sito la pubblicità dell'Azienda Agricola Biasuzzi, la quale provvederà ad una diffida in tal senso.

Questi sono i sistemi del nostro eroe.
* ex presidente dell’Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)

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