Prossima tappa Barcellona con un’offerta di 15 milioni

L’ex Pallone d’Oro risponderà alla convocazione dei catalani ma ormai ha scelto i rossoneri che però tengono ancora un’opzione su Adebayor. Lampard all’Inter, per Oriali «è difficilissimo»

«Traspaso inminente», «cessione imminente». A Barcellona sono preparati: lo scrivono i siti, lo rilanciano le tv, lo sanno Laporta e i suoi collaboratori ancora sotto choc per il ciclone provocato dalla sfiducia dei soci. Imminente la cessione di Ronaldinho che oggi sbarca in Spagna, accompagnato dal fratello agente Roberto de Assis, per trovare l’accordo sulla fine della sua carriera catalana. È la prima svolta al negoziato ancora complicato che può e deve portare il Gaucho in rossonero: messi da parte gli insani propositi di disertare il raduno del Barça. Non conviene allo stesso Ronaldinho oltre che al futuro club del brasiliano: un comportamento così scellerato e contra legem avrebbe dato il via a procedimenti disciplinari. Prima di volare da Porto Alegre per Madrid, la telefonata di de Assis a Bronzetti, il consulente milanista. «Tranquillo, andiamo a Madrid». I fratelli Ronaldinho diventano così gli attori principali della trattativa: sono loro che devono spingere Laporta nelle braccia di Adriano Galliani, ripetendo il no alla destinazione inglese del Manchester City (32 milioni l’offerta per il trasloco più uno stipendio di quasi 16 milioni di euro per Dinho) e la disponibilità a vestire la maglia del club di Silvio Berlusconi.
25 contro 15. Le distanze sulla valutazione di Ronaldinho restano consistenti. Il Barcellona fa capire, senza dare numeri, di scendere fino ai 25 milioni, Galliani non si schioda dai 15 messi a disposizione più il biennale per il brasiliano a 6,5 milioni l’anno con opzione su un altro biennale a cifre proporzionate al rendimento e al numero delle presenze. 20 milioni di euro viene considerata dagli esperti la terra di nessuno dove è possibile raggiungere l’accordo. «Al Milan voglio tornare il numero uno al mondo» la promessa di Dinho al telefono con Galliani, dopo aver accettato di ridimensionare le pretese economiche. Il Gaucho sbarca oggi perciò con un piano ben congegnato: si presenta al raduno ma non intende mettersi al lavoro con la squadra. L’accordo perciò deve maturare entro 2-3 giorni al massimo.
Adebayor congelato. Nel frattempo il Milan tiene con l’elastico Adebayor. Di ieri mattina la telefonata di Ariedo Braida ai procuratori del togolese per tenere congelata l’operazione. «Dateci altre 48 ore di tempo» la richiesta che si intreccia con la voce, secondo cui, il Barça, con Ronaldinho al Milan, può inforcare decisamente l’operazione Adebayor non certo girando a Londra, in parziale contropartita, Eto’o che reclama stipendi da favola.
Lampard, si fa dura. Gabriele Oriali, che è un lettore molto attento delle vicende di calcio-mercato, ammette in privato: «Lampard? È difficilissimo». Non è uno scettico, per carattere. Conosce il mondo antico del calcio-mercato.

E s’accorge che dopo le parole di Moratti («non possiamo fare di più, intervenga il giocatore»), l’Inter è sempre in attesa di una dichiarazione del centrocampista che tarda mentre Frank si allena, placido, con il Chelsea. Anche qui l’Inter fa sapere di non poter aspettare fino al 31 agosto: entro una settimana o Lampard esce allo scoperto e forza il blocco di Abramovich, oppure Branca e Oriali devono rivolgersi a un altro indirizzo.

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