Prostitute? Addio marciapiede, ora c’è il web

Dal marciapiede al web. Le lucciole si sono trasferite su Internet, bombardando la rete di annunci a luci rosse. Un esodo, il loro, che è stato confermato anche dalle indagini svolte dalla polizia postale. Negli ultimi dodici mesi le inserzioni on line a scopo di prostituzione sarebbero addirittura triplicate. Decimate dall’ordinanza anti-lucciole, costrette a indossare un paio di jeans anziché la minigonna, a non dare nell’occhio, con i clienti anch’essi più cauti, spesso frenati dalla paura di venire colti in fragrante da una volante di passaggio, le «pretty woman» di ultima generazione si sono messe davanti al computer e hanno fatto del web il loro nuovo marciapiede, trasformandolo nel luogo ideale per adescare la clientela. In questo modo sono diventate più o meno invisibili: agli occhi della comunità, delle forze dell’ordine, perfino di quelle associazioni che si occupano di dare loro una mano aiutandole a uscire dalla trappola del sesso a pagamento. Ma basta farsi un giro in rete per accorgersi della loro presenza. Su Internet l’intrattenimento da materasso è più vivo che mai.
Il fenomeno non coinvolge solamente i siti specializzati, dove per un’inserzione bisogna pagare diverse centinaia di euro al mese. Il boom è visibile anche sui maggiori portali di annunci gratuiti on line, da www.Kijiji.it a www.bakeca.it. Siti rispettabilissimi, che favoriscono la compravendita di beni di ogni tipo, dalle case alle automobili, dal cellulare all’aspirapolvere, nulla a che vedere insomma con lo sfruttamento della prostituzione, ma che al loro interno ospitano il più delle volte la voce «incontri per adulti». Su www.kijiji.it, per esempio, il link sopra citato registra nella capitale più di 7.500 risultati, qualcosina in più rispetto a Milano, ferma a 6.200. Numeri in crescita costante, che tintinnano come fossero un campanello d’allarme. Se poi si va sullo specifico, cliccando con il mouse su «donna cerca uomo», gli annunci ammontano a 1.400 e spiccioli. E non si tratta di single attempate in cerca di un compagno, per quello caso mai c’è Meetic o al limite Facebook. Qui si parla di prestazione sessuali a pagamento, e la scelta è ampia e variegata. Scorrendo la lista è possibile trovare di tutto, dall’italiana alla straniera, dalla ragazza orientale alla sedicente modella sudamericana, dalla maggiorata al transessuale, dalla peripatetica low cost all’escort di lusso, con tanto di foto incorporata e numero di cellulare per mettersi d’accordo. Lo stesso vale per www.bakeka.it, dove alla voce «donna cerca uomo» corrispondono centinaia di pagine di risultati. Più di 800 gli annunci di questo genere attualmente disponibili su www.annunci.net. Oltre 300 quelli presenti su www.adoos.it.
E le case chiuse? I quartieri a luci rosse? Preistoria. Il lavoro più vecchio del mondo si è evoluto e ora viaggia sul web a vele spiegate. Niente più trattative sul ciglio della strada: il cliente valuta comodamente da casa le offerte in rete e poi decide, al riparo da sguardi indiscreti.

Internet è diventata così la vetrina ideale, capace d’innescare un giro d’affari notevole e di abbattere i rischi del mestiere. Per questo oggi non basta avere un fisico attraente per fare la lucciola, ma è anche necessaria un’infarinatura d’informatica.

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