Una protesta blocca la Nettunense La gita al mare diventa un’odissea

Bloccare i lavori della centrale energetica turbogas fino a quando il «tavolo della salute» promesso dalla Regione non avrà concluso il suo impegno. È quanto chiedono i manifestanti, circa tremila secondo gli organizzatori, al corteo contro la realizzazione dell’impianto che si è svolto ieri ad Aprilia. «Il presidente Marrazzo aveva promesso di venire a confrontarsi con noi ma non lo ha fatto - ha detto lo speaker della manifestazione dall’altoparlante - mentre il suo assessore Ranucci viene a dirci che la centrale turbogas si può fare. Chiediamo che il “tavolo della salute” parta prima dell’avvio dei lavori e faccia chiarezza». I manifestanti sono riusciti a bloccare per qualche ora il traffico sulla Nettunense (costringendo alla chiusura dello svincolo per la Pontina con le uscite di Anzio e Nettuno) con notevoli disagi per i vacanzieri della domenica. «Si tratta senza dubbio della più partecipata manifestazione cittadina da settembre a oggi - hanno commentato gli organizzatori - che arriva a 90 giorni esatti dall’inizio del presidio permanente sul terreno di proprietà della Lazio Appalti, che ha recentemente fatto pressione per iniziare i lavori di recinzione del lotto di terra che intende vendere a Sorgenia». Lo stesso sindaco di Aprilia, Calogero Santangelo, è sceso tra i manifestanti per rassicurarli della sua volontà di bloccare il progetto.

Il blocco della Pontina e della Nettunense non è piaciuto al consigliere di An Samuele Piccolo che, pur difendendo le ragioni democratiche della protesta commenta: «Proprio perché crediamo nella democrazia i cittadini non devono essere ostaggi di nessuno. Bisogna avvertire per tempo di queste situazioni in modo da provocare il minor disagio possibile».

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