Per protesta esposte solo opere di misura 13X17

«Con due milioni di metri quadrati di aree dismesse qualcosa succederà», profetizzò Philippe Daverio nella sua prima visita a Biella. Ora, dopo la grande mostra «Sul filo della lana» un nuovo evento artistico ha scelto la città piemontese, patron ancora Daverio, e un gruppo di giovani curatori (Elena Agudio, Cristina Alaimo e Anna Zerbaro coadiuvati dall’antiquario Jean Blanchaert) «colpiti dalla scomparsa del padiglione Italia dalla Biennale di Venezia». Ne è nata un’originale protesta: i giovani critici hanno comprato il dominio di un sito (www.padiglioneitalia.it) e chiesto a tutti gli artisti operanti in Italia di inviare un’opera a soggetto libero purché nelle dimensioni 13x17. «13x17» è infatti il titolo dell’esposizione allestita la scorsa estate in una piccola chiesa di Venezia: la visitò anche il ministro ai Beni culturali poiché rappresentava la risposta di uno stuolo di artisti a una Biennale smemorata. Oggi Daverio e il suo gruppo organizzano una nuova esibizione per esporre tutti i lavori arrivati dal lancio dell’iniziativa al Lanificio Pria di Biella (sino all’11 dicembre, catalogo Oreste Genzini) ed è un buon modo per studiare lo stato di salute dell’arte contemporanea in Italia.

Daverio la ritiene ottima, come dimostra l’adesione di artisti ben noti al mercato, Jannis Kounellis in testa. Gli organizzatori accolgono contributi sino alla fine e l’obiettivo è creare un catalogo di mille artisti. Termine ultimo il 13 dicembre.

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