da Milano
«Positivo ma interlocutorio». Ieri lincontro su Alitalia tra il governo e tutte le sigle sindacali che hanno sottoscritto gli accordi del 2004 (escluso quindi il Sult) ha dato esattamente lesito previsto: quello di tranquillizzare i lavoratori di terra e di quietare, in parte, la rissa. Ma la decisione sindacale sulla normale ripresa dellattività - o almeno su una «tregua armata» - è stata rinviata a oggi, e per stamattina a Fiumicino è stata convocata una nuova assemblea organizzata dalla Cgil. Allincontro di Palazzo Chigi, iniziato dopo le 13.30 e durato oltre un paio dore, hanno partecipato, da parte governativa, il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta e i ministri Alemanno, Maroni, Lunardi, Scajola. Letta si è anche intrattenuto privatamente con i segretari generali delle organizzazioni confederali.
La vera decisione emersa dallincontro è stata quella di convocare una nuova riunione per il 1º febbraio, questa volta con la presenza dei vertici dellex compagnia di bandiera. Poiché i sindacati insistono sulla mancata attuazione degli accordi sottoscritti due anni fa e criticano la mancanza di una strategia di sviluppo, il governo farà da «notaio» in un confronto diretto tra le parti, durante il quale sarà ricercato un chiarimento. Ieri Letta ha parlato della «ricerca di soluzioni condivise» per il rilancio della compagnia.
Ieri sera Alitalia (che in Borsa ha perso lo 0,8%) ha comunicato di aver cancellato 175 voli sui 220 stimati, assicurando il 75% delloperativo. Non sono stati rilevati particolari disagi negli aeroporti, poiché i passeggeri in questi giorni hanno imparato a organizzarsi diversamente o a informarsi al numero verde a disposizione. Per oggi, comunque, ancora disagi, con 170 voli a rischio. La completa normalità degli operativi - alla fine dei blocchi - sarà poi recuperata solo nellarco di alcuni giorni, perché il network di una compagnia e le rotazioni degli aeromobili equivalgono a una specie di mosaico in movimento, nel quale rimettere in regola le tessere è una complessa combinazione di spazi e di tempi.
La cronaca deve anche registrare la procedura avviata dal presidente della commissione di garanzia, Antonio Martone, sullo sciopero del 19 gennaio e sulle assemblee dei giorni successivi, nel corso delle quali ci sono stati «scioperi nascosti»; agitazioni giudicate «illegittime».
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