Prova a rubare tre auto in una notte: preso

Prova a rubare tre auto in una notte: preso

Una prima della Scala all’insegna della sobrietà. Anche per i Centri sociali che l’altro pomeriggio sono arrivati in sparuta schiera, solo i Corsari, hanno acceso due bengala e se ne sono andati via subito. Merito della crisi, merito della mancanza, dopo le dimissioni del Cavaliere, del collante dell’antiberlusconismo. Ma forse anche merito dei numerosi processi contro diversi antagonisti.
I monelli dei Centri sociali sono infatti soliti prendere iniziative senza tanto curarsi delle «procedure». Vogliono manifestare, scendono in piazza. Vogliono passare dove non dovrebbero, sfondano. Le conseguenze immediate sono di poco conto. La polizia ormai li conosce fa roteare i manganelli ma appena i ragazzi si ritirano, si ferma e non infierisce.
Quello che i baldi rivoluzionari sottovalutano è che durante i tafferugli la Digos filma tutto, analizza le immagini, individua i più attivi e li denuncia alla magistratura. Che avvia inchieste e quindi spedisce avvisi di garanzie e apre processi. Così nei giorni scorsi, per esempio, hanno cominciato ad arrivare gli avvisi di garanzia a 21 militanti del Centro sociale Vittoria e del sindacato SiCobas per gli incidenti del 2008 legati alla vertenza dei lavoratori delle cooperative che avevano in gestione i magazzini alimentari Bennet di Origgio in provincia di Varese.
Poi ci sono i processi. E sono tanti, ben cinque, che nel giro di poco più di un mese, si apriranno contro diversi elementi dell’ala più arrabbiata del movimento. Il primo anzi è già iniziato il 5 dicembre, e subito rinviato, e riguarda le manifestazioni non autorizzate che attraversarono la città nell’estate del 2009, in solidarietà ai dipendenti Innse di Lambrate, licenziati perché la fabbrica chiudeva. Il 16 inizierà il dibattimento per le agitazioni alla Statale contro il Senato Accademico per le ventilate sospensioni degli studenti che avevano occupato l’Università.
Altri tre dibattimento si apriranno poi a gennaio. L’11 sarà la volta delle denunce dopo la gazzarra per Halloween, una festa in piazza conclusa a notte fonda in piazza Vetra in spregio ai permessi, e soprattutto al sonno dei residenti. Tra il 10 e il 19 si terranno le prime udienze anche per le agitazioni dell’autunno 2008, blocchi stradali e occupazioni di stazioni ferroviarie, contro la riforma dell’Università del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Sempre nell’autunno 2008 venne organizzata un’incursione alla festa del Pdl in corso al Lido di Milano, un evento piuttosto vivace che sarà il tema del dibattimento che si aprirà il 13 gennaio.
Tutti processi che comportano costi: anche se gli avvocati di solito prestano gratuitamente la loro opera, la giustizia, fotocopie e deposito di atti, ha un suo costo. Nel caso di sentenza sfavorevole poi ci sono spese processuali e danni da pagare, senza contare le condanne. I giudici quasi sempre evitano di calcare la mano, in modo di rimanere sotto i due anni entro i quali far scattare la condizionale.

Ma di condanna in condanna questo tetto può essere facilmente forato. E allora si rischia davvero il carcere. Un’eventualità che sta facendo riflettere molti antagonisti, inducendoli a una lotta meno «dura» e con qualche timore in più.

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