Prove di intesa in aula: 39 milioni contro la crisi per approvare il bilancio

Seconda «notte bianca» in aula. Dopo la pausa scattata alle 6.45 di ieri mattina, alle 17 i consiglieri comunali sono tornati a riunirsi non stop con l’obiettivo di accelerare la votazione del bilancio di previsione 2009. Ieri sono arrivate le prime prove di accordo bipartisan, auspicate anche dal sindaco Letizia Moratti che, vestita in abiti casual (jeans, maglioncino azzurro e giacca di pelle) ha partecipato due ore alla seduta. Mentre la sinistra più radicale è più decisa nel fare ostruzionismo - anche se in serata si è seduta al tavolo di trattativa -, il Pd è pronto ad ammorbidire la linea se i 39 milioni di trasferimenti attesi dallo Stato per coprire il taglio dell’Ici saranno interamente vincolati a fondi anti crisi per le famiglie. E la Moratti afferma che «certamente si presterà massima attenzione al tema della crisi, mi sembra ci sia la volontà di tutti, sia maggioranza che opposizione, a trovare accordi per dare risposte a chi si trova in difficoltà». Il sindaco ha sottolineato «la forte partecipazione» in aula della maggioranza, «mi sembra che ci sia la precisa volontà di chiudere il bilancio entro fine anno e dare certezze ai cittadini, è importante che le famiglie possano organizzarsi conoscendo costi e servizi». Ma ribadisce anche «il contributo positivo dell’opposizione al dibattito, mi ci sia da parte delle forze politiche un clima di confronto molto aperto e costruttivo, che può portare a un’intesa nell’interesse della città».
Se sull’ipotesi di vincolare i 39 milioni da parte del centrodestra c’è massima apertura, i cordoni della borsa faticano ad allentarsi quando si tratta di rispondere alle altre richieste del Pd, che il capogruppo Pierfrancesco Majorino definisce «irrinunciabili» e senza i quali non è disposto a ritirare in blocco i circa 200 emendamenti che rimangono sul tavolo: aumentare di circa 3 milioni la spesa sociale, più uno per un fondo ai lavoratori comunali (il centrodestra può arrivare a 2,5-3 ma non oltre), creare una commissione Expo e una antimafia, «sciogliere ogni ambiguità sulla non introduzione di una tassa d’iscrizione alla materna» (già previsto in un emendamento di Fi). La sensazione è che la quadra si troverà entro oggi o al più tardi domani pomeriggio, e anche Prc e Lista Fo dovrebbero evitare lo strappo dal Pd. Carlo Montalbetti della Lista Ferrante protesta (e chiede di destinare 200mila euro) per il taglio dei fondi in bilancio al difensore civico: da 300mila a 150mila, che dopo un emendamento di Fi potrebbero scendere di altri 50mila. Il difensore, Alessandro Barbetta, fa presente che tra 2007 e 2008 sono passati da 2.700 a 4mila i cittadini che hanno denunciato abusi, «è una contraddizione tagliare fondi».
Per superare la prima nottata in aula i consiglieri si sono inventati partite a pallone tra milanisti e interisti in piazza San Fedele (ha vinto la squadra «nerazzurra» formata da Carlo Fidanza, Alan Rizzi, Lorenzo Malagola autore dell’unico gol e da un dirigente), Facebook, i-pod.

C’è chi come Giacomo Beretta (Fi) si è letto un libro intero e chi (Paolo Massari, Fi) è stato beccato a schiacciare un pisolino. Chi, come Raffaele Grassi (gruppo misto) è inciampato in aula e chi, come il collega e dottore Giuseppe Landonio, è corso a soccorrerlo poi è tornato al banco perché era il suo turno di discutere un emendamento.

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