RomaIl taglio delle Province, svanito dalla manovra, ricompare sotto forma di emendamento alla Carta delle autonomie in discussione in commissione alla Camera. Presentato dal relatore Donato Bruno, prevede la quota minima di 200mila abitanti per le Province e sarà messo in votazione martedì prossimo. Soluzione meno drastica rispetto a quelle prospettate nella manovra. Nellemendamento si sottolinea il rispetto della procedura dellarticolo 133 della Costituzione che prevede ladesione della maggioranza dei Comuni dellarea interessata, che rappresentino comunque la maggioranza della popolazione complessiva dellarea stessa, nonché del parere della Provincia o delle Province interessate e della Regione. E non è un caso che il passaggio della misura nella «sede naturale» del codice delle autonomie fosse una richiesta dellUnione delle Province. Secondo la nuova formulazione sarebbero a rischio nove Province: Vercelli, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Sondrio, Fermo, Rieti e Isernia. In bilico Crotone e Vibo Valentia.
Intanto la Cgia di Mestre ha simulato gli effetti della manovra sulle Regioni. Secondo il segretario Giuseppe Bortolussi «il rischio è che al Sud i governatori aumentino le tasse locali compromettendo lavvio del federalismo fiscale». Oltre a quelle meridionali, saranno le Regioni autonome ad essere colpite di più, in particolare quelle del Nord: Valle dAosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. In media i cittadini di queste regioni pagheranno 290 euro pro capite, 221 le Regioni «ordinarie» del Sud, che sono ben distanti dai soli 121 euro di media in meno per gli abitanti delle Regioni autonome del Mezzogiorno, cioè Sicilia e Sardegna.
Valutazione positiva della manovra da Confcommercio. Ieri il presidente Carlo Sangalli ha presentato il rapporto sul terziario 2010, dal quale emerge che commercio, turismo e servizi ancora risentono della crisi e non vedono la ripresa come altri settori. Ma la manovra, sostengono i commercianti, non avrà effetti recessivi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.