Provincia Consigliere «tunisino»: «Bruciare le scialuppe della morte»

Un tunisino «oriundo» che vuole bruciare i barconi dei tunisini al posto dei bombardamenti su Gheddafi. Quasi nessuno lo sapeva, ma ieri si è scoperto che su uno degli scranni più alti di palazzo Spinola, siede un «tunisino». È il vicepresidente del consiglio provinciale Maurizio Barsotti, che ieri, durante il suo accorato intervento sulla questione degli immigrati, ha svelato una vicenda personale.
«Io e la mia famiglia - ha spiegato il numero due dell'aula - stavamo a Tunisi. Eravamo emigrati come tante altre famiglie di origine italiana. Poi siamo stati cacciati via in fretta e furia. Abbiamo perso tutto. Gli arabi sono gente molto strana e non è facile dialogare. A questo punto invece di usare le forze armate per bombardare Gheddafi, dovremmo usare l'esercito e la Marina per andare a bruciare i barconi che trasportano illegalmente gli immigrati in Italia. Gli scafisti sono gente senza scrupoli. Lucrano sulle disgrazie degli altri e per fermare lo scempio e le morti in mare questa potrebbe essere una giusta soluzione. Naturalmente occorre pure una politica dell'immigrazione concordata anche a livello europeo».
Sull'argomento è intervenuto pure il presidente Alessandro Repetto, che non si è risparmiato nelle critiche al Governo e a chi non critica il Governo.
«Il Cardinale Tarcisio Bertone - ha spiegato il cattolico Repetto - si è espresso contro l'Europa. Posso essere d'accordo, ma potrei essere ancora più d'accordo con lui se avesse avanzato critiche pure verso il Governo Berlusconi. Sono indignato perché l'Italia è stata sopraffatta da un evento che avrebbe potuto benissimo affrontare, anche considerate le cifre contenute: 28mila persone sbarcate su una popolazione di una sessantina di milioni. Il nostro tessuto sociale e solidale, come le reti di solidarietà, dalla Caritas alla Comunità di Sant'Egidio, se avvertire avrebbero potuto affrontare l'emergenza».
«La tragedia dei clandestini - ha detto il capogruppo del misto Renata Oliveri - è anche frutto dell'egoismo dei più forti. Egoismo ammantato ieri con tentazioni neoclonialiste, soprattutto della Francia, oggi con discutibili decisioni a sfavore degli immigrati e dell'Italia. La delusione nei confronti dell'Europa espressa dal Cardinal Bertone è ben motivata. L'approccio della Ue è stata sbagliato. Quanto alla scelta dei siti da parte della giunta di centrosinistra del Comune, si è trattato di pericolose follie che hanno suscitato fondati allarmi e censurabili attentati e scritte antirazziste.

Il rigetto della gente è comprensibile a fronte della reale approssimazione e quasi provocazione con cui sono state lanciate proposte senza nemmeno cercare di coinvolgere i Municipi, che dovrebbero sopportare la localizzazione umanitaria. Dico sì all'accoglienza, ma un deciso no agli immigrati concentrati a pochi passi da tre scuole e in quartieri popolosi».

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