La Provincia preferirebbe spostare le carceri: «Ma questo progetto vale meno dell’Affresco»

La Provincia preferirebbe spostare le carceri: «Ma questo progetto vale meno dell’Affresco»

«Semmai spostare il carcere e lasciare lo stadio a Marassi».
Ci si è messa pure la Provincia, ieri durante il consiglio, a parlare della struttura sportiva più importante della città. E le polemiche sono fioccate dopo l'espressione di sentimenti presentata dal capogruppo di Rifondazione Alessandro Benzi. Da una parte, appunto, la sinistra radicale che rivendica come l'area ex Colisa sia strategica per le attività portuali e per l'industria e non per la costruzione di un nuovo impianto sportivo. Dall'altra il centrodestra che punta il dito contro il Comune e i decenni di malgoverno del centrosinistra. In mezzo il presidente Repetto che pensa, invece, a ben altre problematiche da risolvere.
«Il dibattito sullo stadio non mi appassiona - spiega Repetto - credo che, come Provincia, abbiamo altre situazioni da affrontare perché siamo in un momento di crisi e dalle crisi si deve uscire, lavorando bene, più forti di prima. Guardo con ottimismo al porto, dove il presidente ha avuto coraggio nelle scelte. La Provincia sullo studio di fattibilità per il nuovo stadio presentato in questi giorni non c'entra niente. Trovo corretto che il Comune non ci abbia consultato per un’idea che al momento conta meno dell'affresco di Renzo Piano. Penso, tuttavia, che se un privato si accolla l'investimento, perché no? Anche se quando gli enti locali dicono noi non ci mettiamo una lira, poi li tira fuori lo Stato. Che non tira fuori una lira per gli edifici scolastici. Questa deve essere una priorità, perché qui sì che ci sono sindaci che firmano deleghe sperando che non succeda niente».
Alla discussione hanno partecipato pure Gronda del Pd, Spanò dei verdi, Pastorino di Rifondazione, Pernigotti della Lista Biasotti, Biagioni dell'Udc e Bianchini, vice capogruppo del Pdl. Biagioni ha spiegato come lo stadio debba andare fuori dalla Valbisagno. Pernigotti ha polemizzato con il Comune che adesso deve risolvere i problemi mai affrontati in 30 anni.
Ieri si sono pure votate le nuove deleghe ai consiglieri Poggi e Benzi. Alla rappresentante del Pd Repetto ha assegnato quella all'immigrazione.

Al capogruppo di rifondazione quella, curiosa, sul carovita. E quando il consiglio si è dovuto chiudere, come altre volte è successo, per la mancanza del numero legale, il presidente della giunta ha perso le staffe accusando il centrodestra di assenteismo.

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